Matteotti, Regeni, Attanasio… il presidente Ue?

mercoledì 12 gennaio 2022


Il continuo azzoppamento della ex-Italia

Al di fuori delle manifestazioni di circostanza e di imminente beatificazione non troppo postuma, c’è da interrogarsi, sospettosamente, se la connotazione troppo improvvisa della morte, dopo una brevissima (troppo) convalescenza, dell’ex giornalista rientra nel piano di progressiva esclusione del nostro Paese dai piani alti dell’unione, da tutte le aree africane ed internazionali? Rilevo una imbarazzante sincronicità del decesso del giornalista-presidente con la vicinissima scadenza del suo mandato comunitario. L’uscita repentina di scena del buon presidente Ue non poteva avere tempismo migliore, oltre al fatto che rende impossibile una sua eventuale rielezione dando la certezza assiomatica di far posto ad “altri”. Forse, a breve sarà il turno dell’altro italiano con due cognomi, attualmente commissario europeo per gli affari economici e monetari nella Commissione Von der Leyen, detto dai suoi detrattori “Er moviola”? …Sarebbe un altro posto reso vacante… sempre per i soliti “altri”? Non si butta niente!

Mentre i vari Paesi d’Europa stanno dismettendo il casermaggio tecno-farmaceutico, la penisola inasprisce i controlli e le vessazioni, con la sua economia che va verso il collasso e la paralisi. Perché? Perché gli stati europei possano comprarsi il resto delle aziende che Monti non aveva fatto in tempo a dismettere a prezzi stracciati??? Ecco quindi chiarito il compito dell’attuale presidente del consiglio! A cosa servirebbe uno Stato economicamente, socialmente, finanziariamente, produttivamente raso al suolo dove, ricordiamo, è stata firmata a Roma la Carta fondativa della Comunità europea il 18 aprile del 1950? Forse, dopo la reductio ad desertum dell’Italia l’utilizzo del suo territorio è quello preconizzato dalla parlamentare Emma Bonino stabilendo per tale piano cifre iperboliche, da evento biblico?

Ricordo il caso Attanasio in Africa di cui ancora non sappiamo nulla che fa il paio con il caso Regeni il quale, con forte probabilità, non è stato ucciso dagli egiziani ma dai pretoriani di Cambridge Analytica allo scopo di demolire i rapporti commerciali e petroliferi italo-egiziani in cui sono subentrati gli stessi inglesi e i francesi. Per non far vedere che i soliti inglesi hanno agito sotto il loro naso, gli egiziani si sono accollati il caso. La sceneggiata non sembra un seguito cinematografico dell’assassinio di Matteotti, fatto fuori dagli inglesi perché l’indomani non rivelasse in parlamento il retroscena di immense tangenti intascate dai Savoia per interessi petroliferi?

Riflettiamo. È l’azzoppamento eterno dell’Italia, bellezza!


di Manlio Lo Presti