lunedì 20 dicembre 2021
Ricoveri, terapie intensive, contagi che crescono, la variante Omicron. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto: “Siamo preoccupati, solo un irresponsabile non lo sarebbe. L’acqua del virus di questa quarta ondata si alza e noi dobbiamo alzare il livello di attenzione”. L’Esecutivo, pertanto, sta pensando a una stretta. I temi in questione sono la durata del Green pass, l’obbligo dell’utilizzo della mascherina anche all’aperto, tamponi per assistere a eventi affollati. La cabina di regia è in agenda per il 23 dicembre: le decisioni che saranno prese dovranno tenere conto degli ultimi dati legati alla variante Omicron.
Le possibili misure
Tra le ipotesi al vaglio del Governo, per spingere così sulle terze dosi, c’è la diminuzione della validità del Green Pass (da nove a sei mesi o addirittura a cinque). Potrebbe essere prorogato pure il Super Green pass per vaccinati e guariti (il decreto è in scadenza il 15 gennaio ma potrebbe essere esteso al 31 marzo). Sul versante delle feste e degli eventi (vedi Capodanno, a stretto giro) l’Esecutivo avrebbe intenzione di dar vita a misure per evitare gli assembramenti. Nessuna stretta per gli incontri privati ma non è da escludere che ci siano raccomandazioni dal Governo, soprattutto in vista delle festività natalizie. Invece, per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, anche in zona bianca potrebbe tornare l’uso obbligatorio delle mascherine anche all’aperto, oltre che nei luoghi chiusi. Volgendo lo sguardo agli stadi, ci sono ipotesi sull’introduzione del tampone obbligatorio per accedervi. Infine, l’obbligo vaccinale: il Governo per adesso si sta muovendo con cautela. Non è da scartare l’idea di un Green pass rafforzato esteso a tutti i lavoratori.
Zona gialla e… pericolo arancione
Da oggi sono in zona gialla Marche, Liguria, Veneto e la provincia autonoma di Trento. Si trovano già in zona gialla Calabria, il Friuli Venezia-Giulia e Provincia autonoma di Bolzano. Guido Rasi, consulente per la campagna vaccinale del commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, ha notato: “Se buca il vaccino è praticamente un altro virus, e allora tutto può cambiare, anche questo Green pass potrebbe non bastare più”. Pertanto, alcune regioni del Belpaese potrebbero essere vicine al colore arancione poiché “il contagio sale e le terapie intensive potrebbero riempirsi rapidamente”.
“Usare il buon senso”
Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, ha detto di “non lanciare un allarme dopo l’altro” e ha invocato il “buon senso”. Nel Lazio è in allestimento un’ordinanza per l’obbligo delle mascherine all’aperto. A sua volta il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha riferito: “Non mi sembra che sia una misura così fondamentale, tenuto conto che molti sindaci di grossi capoluoghi l’hanno già adottata”. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, visti i contagi delle ultime settimane, si è mosso con misure “di forza”: stop a feste ed eventi in discoteche, sale da ballo e locali al chiuso. Sì, invece, a eventi con posti a sedere già assegnati e obbligo di utilizzo della mascherina. Giovanni Toti, governatore della Liguria, ha ammesso: “Per fronteggiare il Covid, le Regioni hanno speso tantissimo e ricevuto meno dallo Stato: siamo sotto di due miliardi. Il Governo, più che emanare circolari, deve aumentare i fondi nella legge di stabilità”.
Le parole di Giovannini
Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, ha puntualizzato: “Il Green Pass utilizzato nelle ultime settimane per viaggiare sui mezzi locali è già una misura piuttosto robusta vediamo che i controlli anche sui treni regionali, mostrano una parte molto contenuta nell’ordine del 2 per cento di controlli positivi, cioè di persone sprovviste di Green pass”.
di Massimo Gattinara