venerdì 12 novembre 2021
Matteo Salvini auspica l’elezione di un presidente “di tutti”. Arrivando all’Assemblea nazionale di Federmanager all’Auditorium Conciliazione di Roma, il leader della Lega ha detto che rispetta “la richiesta di Mattarella: non si tirano per la giacca né lui né Draghi”. Poi lancia la stoccata ai dem. “Stiamo lavorando per avere un presidente che non sia proprietà del Pd ma rappresenti tutti”. Salvini si esprime anche sulla tregua con il numero due del Carroccio Giancarlo Giorgetti: “Non c’è mai stata guerra. Stiamo lavorando su Ilva, su energia e Dazn gomito a gomito”. Durante la mattinata, è avvenuto un breve incontro con Giorgia Meloni. Dopo aver risposto alle domande dei giornalisti prima di entrare, i due si sono salutati sotto al palco. Poi hanno avuto un breve colloquio di alcuni minuti, prima dell’inizio dell’evento.
Sulla partita del Quirinale interviene anche Mara Carfagna. Secondo la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, “le scelte di Sergio Mattarella su un secondo mandato e le valutazioni sul futuro sul Governo “sono due binari separati. Questo Governo deve essere messo nelle condizioni di lavorare bene, nell’interesse del Paese per portare a termine il mandato per cui è nato e che poggia su due assi: la lotta al virus e la ripresa economica”. Per Carfagna, “è evidente che il presidente Mario Draghi rappresenti una garanzia di stabilità e di affidabilità e il suo lavoro è davvero prezioso al contrasto del diffondersi del virus che, è evidente, è ancora tra noi e anche per la sostenibilità della ripresa economica”.
Conflitti tra le forze che sostengono il Governo? “È vero che questa maggioranza è composta da forze politiche che in passato si sono contrastate anche con grande asprezza però io guardo i risultati e in otto mesi siamo riusciti a consegnare a Bruxelles un Piano nazionale di ripresa e resilienza completo, destinato a ricostruire il nostro Paese su basi solide; E abbiamo già messo in cantiere delle riforme importanti: sarebbe stato impensabile farlo, fino a qualche mese fa, con una maggioranza così omogenea. Diciamo che prevale l’interesse del Paese sugli interessi di parte”.
di Manlio Fusani