Elezioni: l’affluenza alle urne

lunedì 4 ottobre 2021


Prosegue la consultazione elettorale per il rinnovo di 1192 Amministrazioni comunali, suppletive della Camera e le Regionali in Calabria. Ammontano a 12.147.040 gli elettori chiamati alle urne. Oggi alle 7 sono stati riaperti i seggi (fino alle 15): alle 23 di ieri sera, nella rilevazione del Viminale, hanno votato il 41,65 per cento degli aventi diritto. Nel 2016 (si votava in un solo giorno) la percentuale era stata del 61,49 per cento.

Affluenza: i dati  

Il dato dei votanti rilevato dal Viminale alle 15, alla chiusura dei seggi per le elezioni comunali, è pari al 54,6 per cento. Nel 2016 – quando le urne sono state aperte un solo giorno – era stato del 61,52 per cento. Questa tornata amministrativa ha coinvolto pure 1.153 Municipi, tra quelli monitorati dal Ministero dell'Interno. Inoltre la percentuale dei votanti non tiene conto delle comunali in Friuli Venezia-Giulia

Bassa affluenza a Napoli: alle urne è andato il 47,19 per cento degli aventi diritto, cinque anni fa al primo turno aveva partecipato il 54,12 per cento degli elettori. Nel 2011, sempre al primo turno, l’affluenza era del 60,33 per cento. Nel 2006, peraltro, alle urne andò il 66,64 per cento degli elettori dei napoletani. Dati in calo pure alle Comunali di Milano: ha votato il 47,6 per cento rispetto al 54,6 per cento del 2016, quando si votò in un solo giorno. Nel 2011, l’affluenza fu del 67,5 per cento. A Torino nei 919 seggi si sono presentati 331.488 elettori, ovvero il 48,06 per cento dei 689.684 aventi diritto. Nel 2016 la percentuale degli elettori alle sotto il 60 per cento: al primo turno il 57,18 per cento, al ballottaggio il 54,41 per cento. A Roma crolla l'affluenza: secondo il dato definitivo del Viminale ha votato il 48,83 per cento degli aventi diritto (a fronte del 57,03 per cento delle precedenti Amministrative).

I dati nelle grandi città di ieri

Nella Capitale, alle 23, l’affluenza è stata del 36,82 per cento; a Milano del 37,76 per cento; a Torino è ammontata al 36,5 per cento; a Napoli è stata del 33,72 per cento mentre a Bologna si è fermata al 35,19 per cento. 

La situazione in Calabria

Per quanto concerne le Regionali in Calabria, alla chiusura dei seggi l’affluenza è stata del 30,87 per cento degli aventi diritto. Nel 2020 a gennaio, alla stessa ora, aveva votato il 44,43 per cento: all’epoca, questo era il dato definitivo, poiché si votava in un solo giorno. Catanzaro è la provincia dove si è votato di più (33,39 per cento, un anno fa fu il 46,79 per cento). Seguono Cosenza e Reggio Calabria (31,04 per cento, nel 2020 toccarono quota rispettivamente del 44,14 e 45,40 per cento), Vibo Valentia (27,89 invece del 41,35 per cento del 2020) e Crotone (27,16 contro 37,81 per cento).

Berlusconi: centrodestra unito

Silvio Berlusconi, ha spiegato che il centrodestra è unito e che “c’è affetto tra i leader”. E ancora: “Tutte queste illazioni di certa parte della stampa su divisioni interne non sono fondate”. Il Cavaliere, rispondendo ai cronisti su chi possa essere il leader della coalizione (quindi chi tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni) ha notato: “Anche questo è un argomento che vedremo. C’è una regola nel centrodestra che dice che saranno i voti a determinare chi avrà la precedenza nella responsabilità”.

Conte: “Voto come esercizio dei diritti democratici”

Giuseppe Conte, su Twitter, ha detto: “Il voto è il gesto più elementare e allo stesso tempo più decisivo di esercizio dei diritti democratici. Dobbiamo compierlo con gioia, consapevoli di contribuire ad alimentare così la nostra bella democrazia. Io ho appena votato, fatelo anche voi. Buona domenica a tutti!”.

Gli scontri e nuove alleanze

Scontri e nuove alleanze: c’è anche questo nel test elettorale che terminerà nel pomeriggio. Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle corrono insieme in Calabria, a Bologna e a Napoli. Ma anche a Varese, Ravenna, Pordenone, Isernia, Grosseto e in 27 Comuni sopra i 15mila abitanti. Da capire poi cosa accadrà a Roma e Torino, dove cinque anni fa trionfarono i Cinque Stelle: il bis, al momento, sembra una chimera. Centrodestra unito ovunque tranne a Spoleto. Salvini, da una parte, cerca di garantire il primato della Lega all’interno della coalizione. Meloni, dal canto suo, mira a un radicamento di Fratelli d’Italia al Nord e solidificare il proprio peso nel Centro-Sud.


di Mimmo Fornari