Berlusconi: “Se si indebolisce il centro liberale, la sinistra va al potere”

venerdì 1 ottobre 2021


“Io ho parlato spesso, ragionando sul futuro, di partito unico del centrodestra. Continuo a crederci, ma questo non significa affatto il disarmo di Forza Italia”. E poi: “Le vicende politiche di tutte le democrazie occidentali dimostrano che se si indebolisce il centro liberale e cristiano quella che torna al potere è la sinistra”.

Così Silvio Berlusconi, in un intervento su Il Giornale, dove ha ricordato quante volte in questi mesi ha provato a chiarire “quali sono le caratteristiche e i valori di riferimento che rendono Forza Italia qualcosa di unico nel panorama politico non soltanto della “Seconda Repubblica” ma dell’intera storia d’Italia, dall’unità nazionale ad oggi. Caratteristiche che si riassumono nei quattro aggettivi “liberale”, “cristiana”, “europeista” e “garantista”. Ma perché è tanto importante una forza politica con queste caratteristiche? Perché – ha domandato – vale la pena continuare a votarla ed anzi darle maggior forza?”.

La spiegazione non è tardata: “Forza Italia è certamente un movimento politico “di centro”, uso quest’espressione per semplicità, ben sapendo che queste definizioni sono da tempo inadeguate. Ma cosa significa “centro” dal nostro punto di vista? Non certo un luogo equidistante fra destra e sinistra, pronto ad allearsi con l’una o con l’altra secondo le convenienze del momento. Questo non fa bene alla democrazia. Il vecchio Zentrum tedesco che dominava la scena politica nella Repubblica di Weimar creò con questa politica le condizioni che permisero a Hitler di salire al potere, rispettando formalmente le regole del gioco democratico”.

“La nostra” ha sottolineato il Cavaliere “non sarà mai la politica dei “due forni” come la intesero alcuni nella Prima Repubblica. Forza Italia è nata con il bipolarismo e nel bipolarismo il nostro luogo naturale è il centrodestra. Aggiungo che il centrodestra in Italia non esisterebbe come non è mai esistito in passato se non lo avessimo creato noi, costruendo le condizioni perché potesse essere forza di governo”.

Una precisazione quella di Berlusconi arrivata “non per rivendicare meriti del passato, a questo penseranno i libri di storia ma perché ha un significato chiaro per oggi: il Governo Draghi non prefigura nessun cambiamento strategico di alleanze, che sarebbe impossibile e contrario alla nostra natura. Nessuno sottolineo nessuno in Forza Italia contempla questa ipotesi – ha insistito – nessuno e sottolineo di nuovo la parola nessuno ha in mente neanche la prospettiva opposta questa di abdicare al nostro ruolo, di disperdere il patrimonio di idee e di voti di Forza Italia in una indistinta aggregazione di destra sovranista”.

Un processo di aggregazione che per Silvio Berlusconi deve avvenire per gradi e dove “le idee di Forza Italia, riassunte dai quattro aggettivi di cui abbiamo parlato tante volte, devono caratterizzare quella che oggi è una coalizione e domani potrebbe essere un unico soggetto politico. Voglio ribadirlo con forza – ha terminato – perché sono le idee in cui credo, per le quali sono sceso in politica e alle quali non potrei mai venire meno, neppure per un calcolo di convenienza”.


di Redazione