giovedì 30 settembre 2021
“Una strage continua ogni giorno”: così il premier Mario Draghi si è espresso parlando delle morti sul lavoro. Secondo il presidente del Consiglio “c’è l’esigenza di prendere provvedimenti immediatamente, subito, entro la settimana prossima. Poi – ha continuato – ci sarà un piano più ampio e strutturale sui nodi irrisolti ma intanto bisogna intervenire. Lunedì c’è stato un incontro molto costruttivo con i sindacati, perché stiamo tutti sulla stessa linea di discussione e di pensiero su politiche economiche e non economiche”.
I numeri dell’Inail
Secondo quanto appreso, le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nel mese di agosto all’Inail sono ammontate a 772, 51 in meno rispetto alle 823 emerse nei primi otto mesi del 2020 (-6,2 per cento). Il raffronto tra gli anni 2020 e 2021, però, necessita di un chiarimento: i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati dalla pandemia da Covid, con il risultato quindi di non conteggiare un rilevante numero di tardive denunce mortali da contagio, in particolare inerenti a marzo 2020. È specificato, poi, che i decessi causati dal Covid avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio. Dall’analisi territoriale, c’è un aumento nel Sud (da 165 a 211 casi mortali), nel Nord-Est (da 161 a 167) e nel Centro (da 147 a 150). I decessi, invece, sono in calo nel Nord-Ovest (da 298 a 194) e nelle Isole (da 52 a 50).
Draghi: pene più severe e collaborazione in azienda
Mario Draghi ha indicato “alcune delle strade su cui pensiamo di intervenire”. Ossia “pene più severe e immediate” oltre a una “collaborazione interna alla fabbrica e all’azienda per l’individuazione precoce delle debolezze in tema di sicurezza sul lavoro”.
di Redazione