lunedì 6 settembre 2021
Questo ragazzo si chiama Roman Pastore. Ho appreso della sua candidatura alle prossime Amministrative romane con la lista di Carlo Calenda perché è stato investito da una autentica “shitstorm” (chi ha stomaco forte si vada a leggere i commenti sui social) poiché macchiatosi di un gravissimo misfatto: indossa un orologio di lusso. Vicenda, ove possibile, persino più misera che minima.
Tuttavia, il quadro di insieme stimola alcune riflessioni:
1) il livello del dibattito pubblico in Italia farebbe arrossire Joseph Pujol, meglio noto come Le Pétomane per la sua straordinaria capacità di emettere flatulenze a piacimento;
2) il mio senso etico non è affatto offeso dalla eventuale ed eventualmente sfoggiata ricchezza del giovane candidato, bensì – pure assai – dalle insipienze con le quali i ben più attempati suoi contraddittori lo hanno insolentito all’evidente fine di compiacere il proprio capoufficio;
3) se Stato, Parastato e affini smettessero di elargire prebende a tribù di famigli, il livello del dibattito migliorerebbe all’istante perché loro per primi, in assenza del suddetto capoufficio da omaggiare, si vergognerebbero delle bischerate partorite dalle proprie tutt’altro che eccelse sinapsi cerebrali;
4) ha proprio ragione l’Economist ad affermare a chiare lettere che la sinistra illiberale e i suoi derivati (esistono, eh se esistono) non sono meno pericolosi della destra autoritaria;
5) aveva ancora più ragione Leonardo Sciascia a dire che il cretino di sinistra è ben più pericoloso di quello di destra perché si mimetizza;
6) che mio malgrado, facendo parte il suddetto cretino del mio album di famiglia, un sonante “ma vaia fava perlata”, come direbbero a Oxford, glielo rivolgo proprio volentieri.
di Massimiliano Annetta