lunedì 6 settembre 2021
Il mondo degli ultimi decenni cambia a ritmi sorprendenti e il lungo XXI secolo che ci troviamo di fronte potrebbe regalarci non poche sorprese. Con lo sviluppo massivo della tecnologia in ogni campo quale sarà il nuovo rapporto che verrà ad instaurarsi tra il cittadino e il proprio Stato? Le democrazie liberali riusciranno a sopravvivere e ad adattarsi al nuovo mondo in cui vivremo tra non molti anni? Queste sono le domande che molti storici e studiosi si pongono. Il cambiamento sta già avvenendo e i dilemmi sul mantenimento in vita di un ordine democratico e liberale si fanno sempre più attuali.
Charles W. Eliot, rettore di Harward dal 1869 al 1909, sul New York Times del 5 agosto 1917 affermava: “Gli eserciti democratici combattono meglio degli eserciti organizzati su base aristocratica e comandati in modo autocratico; gli eserciti delle nazioni in cui la massa della popolazione determina la legislazione, elegge i propri amministratori pubblici e prende decisioni in merito alla pace e alla guerra combattono meglio degli eserciti di un autocrate che governa per diritto di nascita e in nome dell’Onnipotente”.
Le democrazie fino a oggi sono state quindi il modello più efficace per gestire uno Stato. Questo perché il rapporto che veniva a crearsi tra un cittadino utile alla nazione e la nazione stessa permetteva di aumentare la fiducia e la voglia di identificarsi in un qualcosa di più grande. Nel XXI secolo però la maggioranza degli uomini e delle donne potrebbe perdere completamente il proprio valore economico e militare. Le guerre non si combattono più con quantità infinite di soldati ma con tecnologie avanzate, virus informatici e algoritmi. La tecnologia che avanza rischia di rendere obsoleti la maggioranza dei lavori che oggi conosciamo. E non si parla soltanto di lavori da operaio non specializzato ma addirittura di avvocati, insegnanti e dottori. Per non parlare ad esempio degli operatori di borsa, dei tassisti e degli investigatori. In pochi decenni l’essere umano potrebbe diventare quasi inutile al funzionamento del sistema economico, e in questo scenario non ci sarebbe da stupirsi se la forza politica dei cittadini dovesse ridursi drasticamente. Effettivamente perché una massa di cittadini senza alcun potere economico dovrebbe avere un rilevante potere politico e decisionale? L’intera nostra società potrebbe cambiare, e se non vogliamo diventare schiavi dei nostri robot dobbiamo porci ora questi dilemmi. Prima che la storia faccia il suo corso.
Lo scenario distopico ma altamente probabile è quello di una società fatta di individui che si sostengono in gran parte grazie a misure assistenzialistiche quali il reddito di cittadinanza o future versioni migliorate, senza diritti, senza potere economico e quindi senza potere politico e decisionale. Come noi siamo convinti che la democrazia è l’unica forma possibile anche gli egizi erano convinti che un mondo senza faraoni non sarebbe potuto esistere. Se vogliamo mantenere questo modello non possiamo stare fermi a guardare la storia, altrimenti un giorno potremmo rimpiangere questa epoca.
di Luca Crisci