Green pass, Salvini accerchiato anche nel governo

venerdì 3 settembre 2021


Sui vaccini e Green pass Matteo Salvini si trova accerchiato nella maggioranza di governo. Ma non solo. Anche nel centrodestra la posizione del leader leghista viene giudicata controversa. All’indomani del blitz in Commissione affari sociali sul Certificato verde, mentre centrosinistra e M5s cercano di fargli terra bruciata attorno, l’ex ministro dell’Interno vede ampliarsi le distanze anche con gli alleati azzurri. La posizione del suo partito è fortemente dissonante rispetto a quella del governo. Il  premier, ad esempio, non esclude l’obbligo vaccinale. Eppure Salvini non intende cambiare passo. L’obiettivo è quello di mantenere un ruolo centrale nell’esecutivo. Per queste ragioni, chiede il varo di una cabina di regia sulle riforme. E riesce ad ottenerla. Ma non sui temi desiderati, bensì sul contestato Green pass. Stretta tra Fratelli d’Italia, che dall’opposizione è libera di attaccare i provvedimenti dell’esecutivo e votare di conseguenza in Aula, e il ruolo di governo, la Lega è chiamata ora a un difficile compromesso.

Di certo, non è disposta a cedere sull’obbligo vaccinale, scontentando così buona parte del suo elettorato: “Eravamo e rimaniamo contro obblighi, multe e discriminazioni”, ribadisce. Tra gli azzurri, con cui i leghisti dovrebbero ‘federarsi’, la musica è molto diversa: “Dal premier Draghi un importante messaggio di chiarezza sul vaccino obbligatorio. Esiste una prevalente responsabilità sociale e collettiva”, dice la deputata forzista Annagrazia Calabria. Per Licia Ronzulli, la vicepresidente al Senato, “è un altro passo avanti nella lotta al Covid”. La conferenza stampa del presidente Draghi “è stata un salutare bagno di realismo”, plaude pure la presidente dei senatori Anna Maria Bernini.

Posizioni che indicano in maniera inequivocabile come, nonostante le parole distensive del coordinatore Antonio Tajani (“L’unità non è che si basa sul Green pass”), gli ostacoli sulla strada di una maggiore integrazione del centrodestra di governo siano destinati ad aumentare. Per Salvini se su un piatto della bilancia ci sono delicatissimi equilibri di governo, dall’altro pesano le insidie di Fratelli d’Italia, ormai primo partito in Italia secondo alcuni sondaggi. “Auspichiamo che la Lega non ceda al ricatto e alle minacce di M5s e Pd e sul green pass decida in maniera coerente con le posizioni tenute fino ad ora”, la sfida lanciata dal capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida. Quello sulla patente d’immunità si sommerà ad un altro voto bollente alla Camera: la mozione di sfiducia contro la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese annunciata dal partito di Giorgia Meloni.

Nonostante un’estate costellata da attacchi e critiche alla titolare del Viminale, è molto difficile che la Lega possa votare a favore. Eppure, anche su questo, e nonostante l’operato di Lamorgese sia stato difeso a spada tratta dallo stesso Draghi, la Lega non demorde. “Il ministro Lamorgese? Lasciamo parlare i numeri. Tralasciando Rave Party abusivi, Baby Gang e violenze diffuse. Un incontro con lei e il presidente Draghi è urgente e necessario”, dicono da via Bellerio elencando “gli sbarchi del 2021 (39.410)”, quelli “del 2020 (19.339), del 2019 quando Salvini era al Viminale (5.135)” e, infine, “del 2018 (20.077)”. A sostegno della ministra si schiera subito il segretario dem Enrico Letta che chiede a Salvini un chiarimento sul Green pass: “Non si può concordare con le parole di Draghi oggi e allo stesso tempo votare contro il Green pass in Parlamento. Le due cose sono incompatibili. Va bene per noi andare avanti ed estendere l’obbligo vaccinale e il Green pass”. Più sfumata la posizione dei cinque stelle, che rischiano di spaccarsi proprio sull’obbligo.


di Mino Tebaldi