venerdì 6 agosto 2021
Niente più didattica a distanza. A partire da settembre sarà garantita la presenza in classe. Almeno, nelle intenzioni del premier. Il Consiglio dei ministri dà il via libera al nuovo decreto legge sul Green pass per il ritorno a scuola e i viaggi tra le Regioni e a lunga percorrenza. Mario Draghi prova così a tenere insieme l’esigenza di frenare la risalita della curva dei contagi e non penalizzare i più giovani, dopo due anni scolastici funestati dal Covid-19. Il Green pass da questo 6 agosto diventa strumento indispensabile per prendere parte alle attività non essenziali come eventi e ristoranti al chiuso. Da settembre è d’obbligo per il personale scolastico, gli universitari e i viaggi, mentre è ancora aperta la discussione sull’uso nei luoghi di lavoro. Ma è un Cdm quasi cordiale quello che vara i nuovi diktat sul Certificato verde. La ottiene la conferma dell’esenzione per gli alberghi, per la salvaguardia della stagione turistica. La variante Delta suggerisce massima attenzione, nonostante aumenti la copertura garantita dai vaccini. A sette giorni dal decreto che ha introdotto l’obbligo di Green pass per cinema e teatri, bar al chiuso e palestre, il capo del governo mette in sicurezza la scuola. Il premier nel Consiglio dei ministri fa un primo bilancio dell’azione del suo governo, dichiarandosi “orgoglioso” del lavoro svolto sin qui. Per la scuola sono previsti “quasi due miliardi” di fondi, sottolinea il ministro Patrizio Bianchi. Il fine è evidente: “Assicurare il valore della scuola come comunità e tutelare la sfera sociale e psico-affettiva” degli studenti. Regioni e Comuni potranno imporre la didattica a distanza, che ha fatto crollare i risultati nei test Invalsi, solo in casi “eccezionali” di focolai e non in maniera generalizzata. Si tratta di una decisione da cui nessuno in maggioranza si dissocia. Neanche nell’aspetto poco gradito ai leghisti, che è l’obbligo per tutto il personale scolastico e universitario di esibire il Green pass per accedere alle lezioni, pena sospensione dello stipendio dopo cinque giorni di assenza. Restano fuori i ragazzi fino a 18 anni (si era ipotizzato l’obbligo tra i 16 e i 18). E per tutti arriva la possibilità di fare tamponi a prezzi calmierati: in farmacia ad 8 euro per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni e a 15 euro per tutti gli altri italiani.
In pratica, i professori che non vorranno vaccinarsi potranno comunque entrare in classe, ma esibendo un tampone nuovo ogni 48 ore. Il governo ora punta a una campagna straordinaria di vaccinazione tra i più giovani, anche con una comunicazione mirata. Si pensa, addirittura, di eliminare l’obbligo di prenotazione. “Per me il discrimine è uno, ovvero l’esenzione da qualsiasi Green pass per i minorenni. Se non ci sarà non potrò mai dare il mio assenso a qualsiasi altro ‘compromesso’, twitta il deputato leghista Claudio Borghi. Eppure, stavolta, Matteo Salvini non ha voglia di mettersi di traverso. Anzi, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che rappresenta i leghisti nella cabina di regia governativa, definisce giusto l’intervento. Chiede di non introdurre l’obbligo del Certificato verde nei ristoranti degli alberghi per i clienti delle strutture. Chiede di esentare le professoresse incinte: l’esenzione, con certificato medico, vale già per tutti. Il Pass per i trasporti raccoglie le preoccupazioni leghiste e parte a fine vacanze, dal primo settembre, per non penalizzare chi si è mosso senza, anche perché sarebbe difficile garantire tamponi in stazioni e aeroporti. I pentastellati salutano positivamente “il ritorno in classe”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Pd. “Il Green pass garantisce libertà e sicurezza”, sostiene il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa con Enrico Giovannini e Patrizio Bianchi.
Intanto, il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che lunedì con Speranza vedrà i sindacati, spiega che una “decisione” sul Pass nei luoghi di lavoro “ancora non c’è” e le posizioni in maggioranza sono “diverse”. Intanto il Green pass parte anche in Parlamento, per accedere a ristorante e conferenze alla Camera e al Senato.
“Con cautela e allo stesso tempo con coraggio siamo andati incontro alle esigenze dell’economia e siamo riusciti a tenere sotto controllo la curva del contagio”, ha detto il premier Mario Draghi in Consiglio dei ministri. Il premier ha ricordato i decreti di sostegno all’economia, ai lavoratori e alle imprese, alle categorie più colpite dalla crisi, come le partite Iva e gli operatori del turismo, con riferimento ai programmi di investimenti che hanno posto le basi per una ripresa duratura. “Oggi l’economia italiana cresce molto più velocemente di quanto prevedesse lo stesso Def – ha detto Draghi – e si prospetta un’espansione ben oltre il 5 per cento”.
GREEN PASS, DOVE È NECESSARIO ESIBIRLO DA OGGI
Il Green pass da oggi è richiesto nei ristoranti e nei bar per le consumazioni al chiuso. Anche per spettacoli all’aperto, eventi e competizioni sportive, musei, piscine e centri benessere e termali. Senza obbligo di certificazione le chiese e gli oratori. In attesa del decreto su scuola e trasporti, scatta da oggi il green pass obbligatorio per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. L’articolo 9 bis al decreto di luglio prevede l’impiego della certificazione verde anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei e altri istituti e luoghi di cultura; piscine, palestre, centri benessere – compresi quelli collocati all’interno di strutture ricettive – al chiuso; sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione; sale gioco, scommesse, bingo e casinò; concorsi pubblici. Rimangono senza obbligo di green pass le chiese e gli oratori.
COME SI OTTIENE IL PASS – Il pass viene rilasciato dopo la prima dose di vaccino – passati 15 giorni dalla somministrazione – o a conclusione del ciclo vaccinale e quindi dopo la seconda dose, (valido 9 mesi), con il certificato di guarigione dal Covid (valido 6 mesi), con l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. L’obbligo di avere il green pass non si applica a tutti coloro che hanno meno di 12 anni – per i quali non è autorizzata la vaccinazione – e, dice il decreto, “ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute”.
RISTORANTI E BAR – Il certificato servirà per le consumazioni al tavolo al chiuso in ristoranti e bar, dove non sarà invece necessario per il servizio al bancone. Il decreto prevede che “i titolari o i gestori dei servizi e delle attività “ per le quali serve il certificato “sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”. Dunque spetta ai titolari degli esercizi controllare il pass, attraverso ‘Verifica C19’, la app ufficiale del ministero della Salute. Controlli che, ovviamente, potranno esser svolti anche dalle forze di polizia.
CINEMA E TEATRI – Arriva l’obbligo di Green pass per cinema e teatri, ma aumenta il numero di spettatori ammessi ad assistervi. In zona gialla si entrerà con Green pass, mascherina e distanziamento, ma gli spettatori potranno salire all’aperto dagli attuali 1.000 a un massimo di 2500 e al chiuso da 500 a 1.000. Mentre in zona bianca, dove ora sono fissati limiti di capienza, viene fissato un tetto all’aperto di 5000 persone e al chiuso di 2.500 persone.
SPORT – Per gli eventi e le competizioni sportive in zona bianca la capienza consentita non può essere superiore 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.
SANZIONI – Per chi viola le regole o non effettua i controlli è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
di Mino Tebaldi