giovedì 17 giugno 2021
“Il Governo pensa di abolire l’obbligo di indossare la protezione facciale all’esterno per metà luglio. Ma da più parti si chiede un’accelerazione. Già in altri Paesi stanno togliendo l’obbligo di mascherina, spero che nell’arco di pochi giorni l’Italia possa tornare alla libertà di respiro”. Parole e musica di Matteo Salvini, che così ha commentato all’uscita di Palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Il leader della Lega già aveva anticipato che avrebbe chiesto al premier di valutare un aspetto, ossia lo stop dell’uso della mascherina all’aperto. Una posizione evidenziata anche in un intervento del Capitano a Radio Anch’io: “Se tutta Europa sta andando in questa direzione, anche in realtà messe meno bene di noi, dobbiamo considerare anche noi questa opportunità. Entro fine luglio contiamo che il generale Francesco Paolo Figliuolo abbia assolto al suo compito in maniera egregia grazie alla collaborazione di tutte le Regioni e il Comitato tecnico-scientifico, se la situazione è sotto controllo, può rimanere in standby. Ma non è necessario che per tutto il resto della nostra esistenza ci sia il Cts. Guardiamo alla realtà, che ci dice che i sacrifici degli italiani sono stati premiati, anche se occorre ancora avere prudenza e buon senso”.
Il Green pass in Italia, secondo l’idea di fondo, introdurrà le regole nel nostro Paese nell’attesa di quello europeo che sarà in vigore dal primo luglio. Alcune Regioni hanno avanzato la proposta di inserire un’autocertificazione per partecipare a cerimonie, feste ed eventi mentre Mariastella Gelmini, ministro per le Autonomie, ha spiegato in vista della Conferenza con i governatori: “Servirà comunque il documento di un vaccino o un tampone effettuato, perché l’autocertificazione fatta in casa non può andar bene”.
Candidati e centrodestra
Intanto il centrodestra si sta muovendo su candidati e nomine. Ok alla corsa di Roberto Occhiuto per la presidenza della Calabria in ticket con Nino Spirlì. Tutto ancora in ballo sulla figura che sfiderà Beppe Sala a Milano e sul candidato sindaco di Bologna. Il tavolo sulle prossime Amministrative (vertice con Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Stefano Mugnai di Coraggio Italia e Adriano Palozzi di Cambiamo) si è concluso dopo sessanta minuti ed è stato rinviato al 24 giugno.
In parole povere, un’altra settimana per gli approfondimenti del caso: “È stato chiesto di incontrare qualcuno dei nomi in ballo, mi sembra giusto” ha notato Matteo Salvini. Il 24 giugno, secondo la forzista Licia Ronzulli, potrebbe essere proprio il giorno decisivo per chiudere il cerchio.
Per quanto concerne Milano, resta caldo il nome di Oscar Di Montigny, manager di Banca Mediolanum, che potrebbe godere della presenza di Gabriele Albertini nel ruolo di vicesindaco. Un non politico, quindi, in linea con l’affermazione di Salvini “saranno candidati civici dappertutto. Vale per Roma e per Milano”. Non è comunque tramontata l’ipotesi di Maurizio Lupi. Per quanto concerne Bologna, sempre sul fronte dei civici, Ilaria Giorgetti, ex presidente di quartiere si affiancherebbe a Fabio Battistini e Roberto Mugavero.
di Redazione