Autolesionista anche Letta?

mercoledì 17 marzo 2021


Ma non è che con Enrico Letta il Partito Democratico autolesionista, di zingarettiana memoria, continua la sua inesorabile marcia verso l’auto-estinzione? Già solo toccare l’argomento ius soli ha creato non pochi malesseri ma poi... continuare a definire “progressisti” quelli del Movimento Cinque Stelle, con i quali un’alleanza programmatica dovrebbe essere interessante, è quanto meno discutibile.

Ma lo è di più candidare a sindaco di Roma l’ex ministro delle Finanze, Roberto Gualtieri, scelta opinabile per diversi motivi. Il primo: cosa metterà sul piatto il partito di Letta con quella parte dei M5S che sostiene invece la riconferma di Virginia Raggi? Sarà lo stesso Pd che ha aperto ai pentastellati l’ingresso nella giunta regionale del Lazio? Il secondo: se democratici e grillini si dovessero presentare separati (come sembra) alla resa dei conti, è proprio così sicuro il cosiddetto “fronte progressista” di arrivare al ballottaggio? Certo, il centrodestra ancora non è stato in grado di proporre neppure il proprio candidato, ma non si mai. Il terzo: perché i dem non appoggiano la candidatura di Carlo Calenda la cui esperienza non sembra essere in discussione e per di più la scelta potrebbe rafforzare, a partire dalla Capitale che ne diventerebbe il cantiere, un’area progressista e riformista, di cui il Paese avrebbe davvero bisogno?

Il Partito Democratico ha necessità di cambiare il proprio modus vivendi e di chiarirsi al proprio interno, prima di sfornare ancora pubblicamente altre scelte discutibili e, magari, un’altra sfilza di segretari.


di Gianluca Perricone