Enrico e il movimento giovanile Dc

venerdì 12 marzo 2021


Siamo della stessa generazione di Enrico Letta e di Dario Franceschini. Abbiamo vissuto anche noi il tempo di quello che oggi viene definito il mito... il Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana. Così bene da poter giudicare a testa alta e con una voce forte questa arena. Essa era niente di più che la brutta copia, ricalcante quel Partito che si chiamava Democrazia Cristiana.

Una spianata da corrida, suddivisa millimetricamente per correnti, tra aspiranti piccoli leader che si combattevano tra di loro senza alcun ritegno e pietà, commettendo pure le più spericolate “nefandezze” di pirateria politica che una mente umana possa immaginare. Insomma, in una parola, ad esempio, non lasciavano mai (a proposito di Vangelo) una seconda possibilità al Figliol Prodigo sconfitto.

Anzi, lo “gettavano di brutto” dentro i piloni dell'autostrada, con buona pace di Gesù Cristo! Insomma questo era, di fatto, il retropalco di una scenografia orrida e cruenta a non finire. Non ci è dato di capire per quale strano gioco del destino il Partito Democratico, proprio il Pd, abbia offerto la massima carica di propria rappresentanza a Enrico Letta. Ricordiamo anche qua: il Pd nasce da una fusione a freddo tra gli eredi del vecchio Partito Comunista italiano e quella parte di sinistra che fu la vecchia Democrazia Cristiana, quella di Matteo Renzi ed Enrico Letta. O, meglio, di quello che erano il Partito Democratico e il Partito Popolare italiano, per essere più notarili.

Una sorta di mostro a due teste, come ben dice Gianni Cuperlo al Corriere della Sera, che “da 15 anni” non vince una elezione politica ma, “per 11 siamo stati al Governo”. Eccola là, la fusione fredda, appunto. Non ci è dato di sapere quale sarà il responso del prode Enrico: certo che il ritroso condottiero Cincinnato li avrebbe mandati tutti a quel paese. Anzi, avrebbe fatto di meglio, se fosse stato un giovane Dc: pure avrebbe accolto l’invito, ma a patto che fossero prima rase al suolo tutte le tende dell’accampamento, quelle centrali e locali del partito.

Stiamone certi, il fatto non avverrà: dopotutto gli italiani vivono nella ignoranza che sta trasmettendo l’immagine di un Movimento Dc quasi che esso fosse un collegio di verginelle educande. Più che una accozzaglia di piccoli pirati, allattati con il coltello tra i denti. Una risorsa inesplorata per il Paese, insomma.


di Sante Perticaro