Polvere di stelle

venerdì 19 febbraio 2021


Hanno iniziato con i vaffa rivolti contro tutto e tutti che hanno, di fatto, costituito il loro manifesto elettorale. Sono saliti sui tetti, volevano aprire i Palazzi che contano come scatolette di tonno, combattere i poteri forti, escludevano ogni alleanza, perché si sentivano differenti da tutti gli altri partiti. Un italiano su tre ha abboccato, magari in buona fede, a questo bluff senza precedenti. Di quelle Cinque Stelle non è rimasta che la polvere. Hanno governato con la Lega, poi con il “partito di Bibbiano” ed ora sostengono l’esecutivo di Mario Draghi consapevoli quali sono che alle urne prenderebbero una scoppola senza precedenti, come già accaduto nelle consultazioni a livello locale che si sono tenute negli scorsi periodi.

Litigano tra loro su tutto, sono disposti a vendere la loro originaria anima pur di rimanere incollati a poltrone quotidianamente sempre più scricchiolanti. Ed ogni tanto appare l’attività della privata Piattaforma Rousseau, dove una decina di migliaia di soggetti decide le sorti dell’intero Paese. Purtroppo per loro, il gioco sta per finire in malo modo “per auto-implosione”. Il professor Giuseppe Conte ritornerà, a quel che si sa, ad insegnare a Firenze, Beppe Grillo tornerà a fare il comico e pochi altri torneranno alla loro originaria professione, mentre per molti di questi “scappati di casa” il futuro non sarà poi così roseo (potranno comunque sempre nutrirsi con del tonno).

Ps: ma davvero i recenti “dissidenti” farebbero gruppo sotto l’insegna di quell’Italia dei Valori di dipietresca memoria?


di Gianluca Perricone