giovedì 7 gennaio 2021
Mentre in America si consuma molto male la fine dell’amministrazione Trump per via di una sequela di errori reciproci e gravi che iniziano a sinistra con l’assalto, l’offesa, l’accusa e il dileggio quotidiano del presidente Usa dall’inizio del suo mandato, in Italia lo spettacolo, seppure diverso, non è migliore.
Per carità, in America sta succedendo il peggio e Donald Trump ha sbagliato a non capire che dopo il voto fosse impossibile o quasi ribaltarne l’esito per quanto semmai viziato; “The Donald” infatti avrebbe dovuto mollare dopo la prima bocciatura dei ricorsi e riconoscere la vittoria di Joe Biden, salvo preparare la rivincita futura. Insomma, si era capito che insistere e persistere contro la realtà dei numeri dei democratici e di Biden, seppure forse taroccati, avrebbe solo incendiato la rabbia dei più forsennati, malfattori e pericolosi imbecilli contrari a “sleepy Joe”, dunque quello di resistere contro l’evidenza è stato un grosso e grave sbaglio.
Sia chiaro, adesso la sinistra ipocrita e bugiarda addosserà tutta la colpa dei fatti gravissimi e inaccettabili di queste ore in America a Trump, dimenticando vergognosamente, come solo lei sa fare, che nel 2020 ha lapidato costantemente e inopinatamente Trump di ogni insolenza e nefandezza, aizzando così gli animi dei più imbecilli facinorosi.
Vedremo come finirà e speriamo che rapidamente si torni ad un clima di confronto pacifico, civile e democratico fra gli antagonisti Usa, ma di certo questi episodi gravi insegnano, per tornare a noi, a Giuseppe Conte e ai giallorossi, come resistere contro la realtà e l’evidenza sia sempre, oltre che un rischio e un’ipocrisia, un’offesa alla democrazia e alla volontà popolare e sovrana.
Per farla breve, assistere a quello che succede in questi giorni dentro Governo e maggioranza, dopo aver assistito per più di un anno agli errori del Conte bis che hanno sgretolato e diviso il Paese riducendolo al lumicino, non può che provocare rabbia, esasperazione e senso di sdegno assoluto.
Insomma, non solo c’è un Governo che non è nato da una maggioranza elettorale chiara ma da un gioco spregiudicato di palazzo per evitare che col voto vincesse il centrodestra, ma c’è un Governo che anziché al Paese pensa solo e da sempre a mantenere posti e poltrone nel modo più spudorato mentre l’Italia sprofonda all’inferno tra crisi economica e pandemia.
Viene da chiedersi come sia possibile consentire a Conte, Renzi, ai grillini e al Pd di giocare alle minacce, alle crisi, ai veti incrociati per avere qualche ministro in più, qualche posto che conta, un rimpasto o quel che sia, quando il Paese rischia il collasso e l’implosione.
Parliamo oltretutto di un’Italia che non vuole i giallorossi perché se si votasse li spedirebbe a casa a calci nel sedere, di un’Italia alla quale è impedito di votare e soprattutto di avere, come meriterebbe, un Governo vero, capace e all’altezza della situazione diverso dall’attuale e dal suo teatrino indecoroso.
Insomma, è così che si aizza la gente, la si esaspera al di là del possibile, la si spinge a reazioni inaccettabili e gravi, perché a vedere i giallorossi resistere contro la volontà popolare, contro i risultati negativi del Governo, contro una incapacità palese a governare con coesione e un programma in grado di risollevare il Paese, genera esclusivamente istinti di reazione sdegnata e veemente. Se poi addirittura si arrivasse al Conte ter come risultato di questa sceneggiata, di questo teatrino indecoroso avremmo davvero toccato il fondo e tutto sarebbe possibile, perché appunto a sfidare, offendere, insolentire il sentimento democratico e popolare si rischia grosso, inutile girarci intorno.
Parliamoci chiaro, di fronte all’avanspettacolo di questi giorni fra Renzi, Conte, Zingaretti e Di Maio, l’unica soluzione maestra, tolta l’ipotesi Mario Draghi, sarebbe il voto punto e basta, tutto il resto si confermerebbe un errore grave e consapevole.
Tra l’altro per condurre il Paese al voto basterebbe un governo istituzionale a guida Casellati che da presidente del Senato sarebbe la soluzione politica più istituzionale e logica possibile; infatti non si capisce cosa c’entri, con ogni rispetto, la candidatura che gira, della presidente della Consulta, con un governo che per ovvie ragioni, sempre politico deve essere.
Sia come sia, tutto meno che continuare a sottoporre il Paese a questo stress insopportabile e rischioso, che potrebbe esaltare e precipitare la rabbia popolare che si è creata per via di un anno di provvedimenti giallorossi da incapaci e da incoscienti sia in economia e sia nella pandemia.
Insomma, per concludere chi deve intendere e decidere, intenda e capisca al volo, visto che tira tira la corda si spezza. Cari amici, è iniziato così grazie alla sinistra, ai grillini e ai giallorossi il 2021, evviva e buon anno.
di Alfredo Mosca