mercoledì 16 dicembre 2020
I Fratelli Musulmani approfittano anche del caso Regeni per cercare di destabilizzare Al Sisi, con una campagna di propaganda. Purtroppo il presidente della Camera Roberto Fico si presta al gioco, facendosi intervistare da Al Jazeera e rilasciando dichiarazioni forti, contro la prudenza diplomatica italiana.
Nel caso di Giulio Regeni, la verità la vogliamo tutti. Così come avremmo voluto maggiore collaborazione e trasparenza da parte delle autorità egiziane nella lunga fase delle indagini. Le accuse mosse dalla Procura di Roma sono sostanziate da elementi più che solidi e converrebbe anche al Cairo fare piena giustizia dei responsabili delle torture e delle violenze che hanno provocato la terribile morte del giovane ricercatore italiano. La difesa “corporativa” ad oltranza degli ufficiali della sicurezza coinvolti nella vicenda è irrispettosa nei riguardi di Giulio Regeni, della sua famiglia e di un paese tradizionalmente “amico” come l’Italia, ma è divenuta inoltre controproducente per l’Egitto davanti all’offensiva mediatica mossa e orchestrata dal fronte dell’islamismo internazionale capeggiato dai Fratelli Musulmani, con il sostegno indefesso di Qatar e Turchia.
Tale fronte punta a buttare giù Abdel Fattah Al Sisi per re-instaurare nel paese una propria dittatura fondamentalista, dopo la breve ma significativa parentesi di Mohammed Morsi ai tempi della cosiddetta “Primavera Araba”. La questione dei diritti umani, che comprende il caso Zaki, viene così abilmente strumentalizzata per delegittimare Al Sisi, sebbene in materia di diritti umani né gli emiri di Doha e tanto meno Erdogan si trovino nella posizione di scagliare la prima pietra. Siamo infatti tutti a conoscenza delle “purghe” erdoganiane e di quanto accade nelle carceri turche, così come della repressione dell’opposizione interna e dello sfruttamento dei lavoratori stranieri in Qatar. Eppure, nella vicenda di Giulio Regeni, c’è chi non si fa scrupoli ad associare il proprio nome e impegno con la propaganda e la demagogia disseminate dal fronte islamista.
È questo il caso del presidente della Camera della Repubblica italiana, Roberto Fico? Il suo rapporto privilegiato con Al Jazeera, l’emittente del Qatar arcinota per essere la punta di lancia dei Fratelli Musulmani, non fa propendere per una risposta negativa. L’aver fatto della ricerca di verità e giustizia per Giulio Regeni una priorità è certamente lodevole, ma dalla terza carica dello Stato sarebbe stato lecito attendersi una maggiore attenzione nella scelta degli interlocutori per mantenere il dovuto equilibrio istituzionale. Oppure, è appunto ciò che rappresenta ad aver spinto il presidente della Camera a rilasciare ad Al Jazeera svariate interviste, tra cui l’ultima di qualche giorno fa nella quale afferma che l’Italia deve rompere le relazioni diplomatiche con l’Egitto?
Scorrono le stagioni, cambiano gli scenari, ma la sinistra ‒ quella a cinque stelle compresa ‒ resta sempre la stessa nella sua inclinazione benevola verso gli islamisti. I Fratelli Musulmani questo lo sanno bene ed ecco offrire a Roberto Fico la vasta tribuna sul mondo arabo di Al Jazeera per i suoi comizi da “statista”, incentrati principalmente su Giulio Regeni, ma che toccano anche l’emergenza Coronavirus, la Libia e l’ambiente (a favore di una politica “equa, cooperante e solidale… in cui venga messo in qualche modo in discussione il capitalismo odierno… per cercare di avere uno sviluppo, ma uno sviluppo sostenibile”).
D’altro canto, non sembrano esserci ritrosie nell’impiegare lo scranno più alto di Montecitorio per perseguire direttrici di politica estera che nulla hanno a che vedere con la linea diplomatica italiana, ma che hanno molto in comune con le esternazioni di Erdogan. La smentita ufficiale secondo cui Fico intendeva riferirsi alla prosecuzione del congelamento dei rapporti tra le camere dei deputati e non alla rottura delle relazioni tra i due paesi, è poi servita a riportare un minimo di ordine formale in un quadro che resta sostanzialmente scomposto.
In vista del processo ai quattro agenti imputati, l’augurio è che l’Egitto offra piena collaborazione alla giustizia italiana nello stesso interesse del Cairo. A tal fine, sarebbe forse d’aiuto se Fico smettesse almeno di rilasciare interviste ad Al Jazeera, a nome oltretutto dell’intera Camera dei Deputati e del popolo italiano: basta strumentalizzare entrambi in una vicenda così drammatica e delicata come quella di Giulio Regeni.
(*) Tratto dalla Nuova Bussola Quotidiana
di Souad Sbai (*)