Il dovere di essere politicamente scorretti

martedì 17 novembre 2020


Oggi più che mai non può bastare solo il diritto e la libertà d’informazione, che ricordiamo è tutelata dalla Costituzione, ma serve il dovere di praticarla e in modo “politicamente scorretto” per contrastare in parte, seppure piccola, l’armata e lo strapotere del politicamente corretto, di quel coro gigantesco e uniforme al servizio di una sinistra di potere che non si contenta di suggestionarci e di allinearci ma vorrebbe lobotomizzarci. È per questo che da quando è nato il Governo giallorosso hanno iniziato a dirci a martelletto, che per Costituzione non ci fosse altra soluzione, che questa maggioranza fosse la migliore per salvare il Paese, che il Conte bis sarebbe stata la soluzione di tutti i mali precedenti. Un sistema insomma per far passare una bugia per verità, perché si sa che se una bugia viene ripetuta ossessivamente finisce per diventare una realtà data per scontata, ovviamente non è così, perché dopo la crisi dell’estate 2019, la nostra Carta non vietava assolutamente la possibilità di un nuovo voto, anzi c’era addirittura un precedente importante nel 1994.

Come se non bastasse è dall’esplosione del Covid che, passato un attimo di indecisione, forse in attesa di indirizzi superiori concertati ai livelli mondiali più determinanti, ci martellano senza sosta sul virus come se fosse la pandemia più terrificante e mortale della storia universale. Anche qui non è così, perché non solo fortunatamente c’è una quantità di scienziati che la pensa diversamente, ma basterebbe confrontare sia i numeri e sia la natura del Covid rispetto a tanti altri più esiziali per davvero. Insomma, se a tanta spaventosa forza del Covid annunciata dal politicamente corretto a tutto spiano, avesse corrisposto altrettanta letalità ci saremmo dovuti ritrovare in mezzo ad una carneficina, a partire appunto dalla Cina, dove il virus è misteriosamente nato e altrettanto misteriosamente e velocemente scomparso. Oltretutto, c’è da dire che non c’era bisogno del Covid per sapere che comunque la polmonite è una cosa seria, di polmonite specialmente se trascurata si muore, sia batterica che virale, tanto è vero che prima dell’arrivo degli antibiotici era molto spesso letale, mentre su quella virale dipendeva come dipende ancora e parecchio, dalla situazione di salute generale dei contagiati. Per farla breve, nei soggetti anziani, defedati e in presenza di altre patologie serie, la polmonite è sempre stata molto pericolosa anche prima del Covid, e in molti casi si moriva nonostante le cure, tanto è vero che da decenni si suggerisce caldamente il vaccino antinfluenzale soprattutto ai più esposti, perché all’esplosione della malattia per noi invernale il rischio che degenerasse in polmonite è sempre stato grave. Eppure, nel passato con l’arrivo dell’influenza e milioni di italiani a letto, colpiti e affondati dal virus, una campagna terroristica mediatica ossessiva non c’è mai stata, come non ci sono mai stati né l’emergenza nazionale, né provvedimenti di limitazione delle libertà, del lavoro, del sistema produttivo, tanto meno appelli e conferenze a reti unificate per allarmare e allertare la popolazione. Insomma, sarebbe utile sapere quanti decessi si sono sempre verificati negli anni passati alla fine della stagione influenzale, per dirne una ci risulta che da noi solo per complicanze cardiache conseguenti anche ad altre patologie occorse, tutti i giorni muoiono centinaia di persone, eppure questo dato non ha mai sortito un’emergenza nazionale tantomeno tutto il resto che sappiamo e che è successo e succede col Covid, perché e come mai?

Per non dire della cifra, quella sì spaventosa, dei morti per mille altri motivi di malattie, che tutti i giorni affanna il mondo, insomma nel pianeta si muore, nel pianeta circolano virus batteri e malattie, nel pianeta nella storia sono esplose pandemie, e ci sono ancora virus letali per i quali non c’è vaccino. Pensate solo all’Aids, eppure mai s’era visto nel globo quello che s’è visto col Covid, perché? Perché improvvisamente con questo virus, tutti i media, il pensiero dominante e l’informazione più importante, la politica mondiale specialmente quella antagonista ai governi di destra liberali, America in testa, si è scatenata con una potenza di fuoco e di parola, per impaurirci e costringerci a cambiare tutto della nostra vita, abitudini, modi, consuetudini, in una sorta di plagio universale. Del resto, la forza psicologica dell’informazione e della tecnologia avanzante si sa che possono cambiare i sentimenti, la morale, i comportamenti. Lo scrisse in qualche modo, addirittura nel 1965, l’immensa Oriana Fallaci, nel suo libro “Se il sole muore” con riferimento alla conquista della luna. Dunque, passare da una guerra virologica ad una psicologica universale non è impossibile ma certamente è innaturale.

È innaturale obbligarci a stare lontani, a non abbracciarci, a non scambiarci effusioni, a fare lezione solo attraverso uno schermo, a non uscire per lavorare, a rispettare orari obbligatori, ad evitare la socializzazione, a pensare che la moneta non esista più ed esistano solo i bancomat, tanto è vero che per farlo ci vogliono leggi vincolanti, che altrettanto hanno bisogno di motivi dominanti. Perché la libertà, quella sana, non solo è sacra ma in quanto tale non è incanalabile, tracciabile. Per farlo servono imposizioni speciali oppure regimi dittatoriali e despoti, come il comunismo in Cina, per esempio. Ecco perché serve il dovere di essere politicamente scorretti, oggi più che mai, perché la libertà è farsi domande, chiedere conto e fare il confronto, spiegare in qualche modo un altro modo, raccontare una realtà negata. Libertà è difendere il pensiero spontaneo e non inculcato, riflettere sul perché tutto dovrebbe essere cambiato e sul perché ciò che è stato fino adesso dovrebbe essere sbagliato, perché? Perché sta succedendo tutto questo? Che c’è dietro? Ebbene, noi continueremo a dubitare eccome, non del virus, che esiste, ma di ciò che ci sta intorno e che c’è stato costruito attorno, noi rispetteremo ma non cambieremo, seguiremo la legge ma ci impegneremo per  riportarla al naturale, al normale, a quel tradizionale che non è nato per caso o sotto dettatura ma da battaglie secolari per la libertà, i diritti, la democrazia ,il rispetto degli altri, che per noi è la cosa più importante che ci sia e questa democrazia non ce la faremo rubare, modificare geneticamente, azzoppare surrettiziamente con la tecnica 4.0, ma resisteremo e ci opporremo. Viva la libertà, il libero pensiero, viva la verità, il pluralismo politico e culturale del reale. Viva il politicamente scorretto, perché se il sole muore come diceva oriana finisce tutto, oppure come scriveva Arthur Koestler, sarà buio a mezzogiorno, lungo una strada senza ritorno.


di Alfredo Mosca