giovedì 8 ottobre 2020
Mentre nel mondo si sta portando l’attacco più grande della storia alla cultura liberale di centrodestra, garantista, repubblicana, democratica conservatrice, a partire dall’asse anglosassone, da noi, il trio di centrodestra sembra dormire.
Insomma, verrebbe da dire chi l’ha visto, perché una coalizione maggioritaria nel paese, almeno fino ad ora e che governa 15 regioni su 20, dovrebbe fare fiamme e fuoco tutti i giorni, contro lo sfascio di un governo che peggiore non c’è stato mai. Qui non si tratta di non raccogliere l’invito di Mattarella alla unità, alla coesione e alla partecipazione delle scelte, perché l’ammonimento della più alta magistratura dello Stato, dovrebbe riguardare soprattutto i giallorossi che se ne buggerano di ogni proposta del centrodestra.
Perché sia chiaro complice il covid, Conte e ministri, dispongono come fossimo sotto dittatura, insomma non c’è emendamento, suggerimento, avvertimento del centrodestra, che abbia avuto soddisfazione nei provvedimenti verso la nazione. Per carità, la sinistra di governo fa il gioco suo, un gioco che storicamente sa fare bene, perché alla bisogna trascina dentro tutto l’armamentario collegato di cui dispone, dall’informazione ai salotti radical chic, dai benpensanti agli intellettuali, dall’apparato di Stato al sindacato. Insomma, quando serve, la sinistra chiama all’appello il soccorso rosso, le truppe scelte, la guardia nazionale e all’occorrenza nuovi plotoni inventati ad hoc, girotondi, sardine, arcobaleni, per farla breve un mondo all’impronta che fa rumore e crea stupore. Si tratta di una tecnica sperimentata che serve a suggestionare, indirizzare, condizionare la gente contro il nemico politico, trasformato ad arte in un mostro pernicioso, minaccioso e pericoloso per quella democrazia che la sinistra intende in senso proprietario.
Insomma, gli eredi di Togliatti, perché di questo si tratta, anche se nel tempo per ipocrisia, hanno fatto di tutto per insabbiarlo, cambiando nome simbolo e bandiera, sono tutt’ora persuasi di essere i migliori, gli unici depositari della democrazia, dei bisogni sociali ed economici, del concetto di libertà.
Eppure il comunismo è stato esattamente il contrario, tanto è vero che da noi i seguaci di Stalin di cui Togliatti era braccio destro e sinistro anche nei crimini per i dissidenti, si sono appropriati della liberazione dall’orrore nazifascista per sdoganarsi dalla vergogna. Ecco perché a sentirli sembra che l’Italia sia stata liberata da loro anziché dagli angloamericani, dai russi anziché dagli alleati, dal movimento partigiano che dai racconti è stato trasformato in un esercito comunista.
Ovviamente non è così e non era così, perché la lotta partigiana è stata fatta da uomini liberi di ogni idea, che, come scrisse il grande Calamandrei “volontari si unirono per dignità e non per odio, decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo”.
Dunque partigiani combattenti contro l’orrore nazifascista sono stati tutti, laici, cattolici, ebrei, civili di ogni estrazione sociale e politica democratica, e quel nobile movimento non è stato affatto una esclusiva comunista come hanno voluto farci credere nella storia della resistenza che hanno scritto per le scuole.
Oltretutto nella scrittura edulcorata della realtà che fu, è stata sempre sottaciuta quell’alleanza che fra Molotov e Ribbentrop, Russia di Stalin e Germania di Hitler, è durata anni, come anni e anni è durata la contiguità assoluta fra Pci e Russia, al punto tale che i carri armati d’Ungheria furono applauditi sia da Togliatti che da Napolitano, pensate voi. Per non parlare dei finanziamenti al Pci della Russia, insomma l’oro di Mosca, che per decenni ha confluito un fiume di denaro nelle casse del partito, un fatto gravissimo perché la Russia era un nemico della nato di cui il nostro paese faceva parte.
Ecco il motivo per cui quando è caduto il muro, per via della fame, delle persecuzioni, della totale mancanza di libertà e di democrazia nell’est comunista, il Pci ha iniziato l’operazione di risciacquo politico più ipocrita della storia, cambiando nome simbolo e bandiera più volte, Pci-Pds-Ds-Pd. Una operazione trasformista gigantesca culminata con la fusione con gli ex Dc di sinistra, con i quali da sempre c’era inciucio, basterebbe pensare agli accordi Dossetti Togliatti, e al cattocomunismo che solo gli ignoranti sotto colti considerano un neologismo.
Il cattocomunismo è stato un vero e proprio movimento culturale e politico, quello dei cattolici comunisti, creato e organizzato da Marisa Cinciari Rodano importante esponente del Pci, più volte deputata e senatrice dalla costituente in poi. Per questo la fusione a freddo fra ex Pci ed ex Dc per certi versi è stata naturale, conseguente, come naturale è l’ipocrisia politica che distingue la sinistra comunista, postcomunista e cattocomunista, bravissima nel suggestionare la gente a suo favore quando serve. Ebbene, quale momento migliore, se non questo, per plagiare l’opinione pubblica all’odio politico per il nemico della democrazia, della libertà, dei diritti, della solidarietà, del benessere sociale e cioè il centrodestra e il pensiero di destra liberale, democratica, pluralista e repubblicana?
Quale migliore occasione se non quella di oggi che vede il centrodestra in testa nei sondaggi, al governo in 15 regioni su 20, a un passo dalla vittoria se si votasse? Ca va sans dire, ecco perché è partito l’attacco più forte di sempre contro il centrodestra per delegittimarlo, sfiancarlo, sbriciolarlo. Per questo servirebbe una reazione grande dei leader di centrodestra verso il governo e verso la maggioranza, servirebbe una opposizione forte, civile, democratica ad una coalizione ipocrita e giallorossa che sta portando l’Italia allo sfascio economico e sociale più totale ed esiziale.
Caro centrodestra, se ci sei fatti sentire, rispettare e soprattutto vedere, altrimenti il nostro titolo resterà tale e quale: chi l’ha visto?
di Alfredo Mosca