Sconcertante

giovedì 1 ottobre 2020


Sconcertante tutto e lo sbigottimento nasce dall’apparente impassibilità con la quale il Paese stia assistendo al suo disfacimento da parte di una maggioranza e di un esecutivo da confraternita di incapaci e di obbedienti solo a due principi, la voglia di potere e le direttive franco tedesche. Perché sia chiaro questa soluzione ci è stata imposta dalla Ue sia per impedire di trovarsi di fronte una maggioranza di centrodestra che ci sarebbe stata e ci sarebbe ancora se si votasse, sia per mettere definitivamente sotto botta l’Italia con la minaccia sui finanziamenti. Come a dire delle due l’una, o impedite che alla guida del Paese si ritrovi il centrodestra, oppure gli aiuti potete toglierveli dalla testa con l’aggravante che in caso di disobbedienza per il vostro debito statale si metterà molto male. Capiamoci bene, per un Paese non è tanto importante l’entità del debito ma come questo sia ripartito, tanto è vero che il Giappone indebitato molto più di noi non ha problemi nel gestirlo perché si tratta di un conto tutto interno, per farla breve il Giappone è indebitato con sé stesso e quando il passivo sovrano non varca i confini una crisi di sfiducia è difficile e lontana.

È quando la sottoscrizione dei titoli di Stato finisce altrove che scatta la minaccia con l’arma dello spread, e visto che da noi più del 30 percento dei titoli è detenuto all’estero siamo sotto botta per definizione, anche perché parliamo di centinaia e centinaia di miliardi di euro. Per farla breve col 30 percento del debito sovrano oltre confine o filiamo dritti oppure sono guai perché lo spread può essere manovrato come una clava, ecco perché dalla Ue possono condizionarci fino al punto di stabilire preferenze di governo. Ma al netto di questo che basterebbe a capire la ragione per cui siamo a sovranità zoppa per colpa dei governi che si sono succeduti, e visto che negli ultimi 26 anni il centrosinistra ha governato per 17 e il centrodestra per 9 possiamo dire che la responsabilità della sinistra è doppia di quella del centrodestra. Per non parlare di come uno dei capi del centrosinistra ci abbia portati in Europa, parliamo di Romano Prodi, accentando cambi e condizioni che gridavano sconfitta, dunque non solo ci siamo infilati nel club malamente, ma lungo strada abbiamo peggiorato scriteriatamente.

Del resto l’arma del ricatto da spread l’abbiamo sperimentata quando già nel 2011 l’Europa decise di cacciare Silvio Berlusconi e il centrodestra, perché fu sufficiente da parte delle banche tedesche e francesi di svendere sul mercato una barca di nostri titoli sovrani per farlo schizzare in orbita e tanto fu. Va da sé che se quei titoli anziché in quelle mani fossero stati nelle nostre, quell’arma e quel ricatto non ci sarebbero stati per ovvietà, ecco il motivo principale per cui il Giappone può permettersi un debito molto più grande del nostro senza temere contraccolpi di mercato, come succede a noi. Ed ecco il motivo per il quale la Ue ci tiene sotto botta potendo imporci scelte, governi e così via, dunque era ovvio che a settembre scorso partisse l’avvertimento contro le elezioni che avrebbero portato di nuovo alla guida Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Eppure scontata questa grave limitazione di sovranità c’è tanto di più che sconcerta, perché seppure col peggiore governo della storia che si arrivasse all’autolesionismo al punto di trascurare, sottovalutare la realtà, le urgenze del Paese fino a indirizzarlo contro un muro sembrava impossibile, eppure i 100 miliardi bruciati per poco o niente lo confermano.

Sconcerta infatti che dopo uno scandalo come quello “Palamara” sulla giustizia non si faccia niente, il disimpegno sul controllo dell’immigrazione illegale e l’idea dello Ius soli, sconcerta l’assenza di una revisione della spesa, sconcerta l’impiego di ulteriore debito in assistenza, sconcerta la leggerezza sull’interpretazione autentica del Recovery fund e l’assoluta mancanza di coscienza sullo stato dell’economia. Dalle parti del governo trasuda la totale indifferenza di fronte ai dati economici e sociali che ci aspettano, un debito che vola al 160 percento e col Recovery fund crescerà perché non finiremo di dirlo, quei soldi sono prestiti non regali, un Pil che crollerà in doppia cifra al netto dei trucchi, un milione di altri posti che stanno per saltare, 160 tavoli di crisi irrisolti e pronti ad esplodere. Trasuda l’ignoranza verso migliaia e migliaia di aziende a rischio fallimento, per la fuga dei capitali e di ogni ‘investimento, per un calo grande dei consumi, verso un sud del Paese sempre più staccato, per il rischio del collasso fiscale. Trasuda l’incoscienza per una spesa fuori controllo che anziché restringere si allarga a dismisura per assunzioni, stipendi aggiuntivi di esperti commissari e consulenti, per interventi di salvataggio inutili e dannosi, per il mantenimento di enti perniciosi.

Trabocca l’incompetenza in economia, perché per dare una frustata alla crescita, ai consumi e all’occupazione, serve intervenire sulle tasse, sull’eliminazione di ogni vincolo, sul saldo dei debiti della Pubblica amministrazione coi fornitori, sul condono fiscale al posto di milioni di cartelle, su linee di credito a costo, tasso e certificazioni zero, sul trasferimento di ogni spesa superflua verso il necessario, sullo stop all’assistenza vergognosa del tipo reddito a furbetti e delinquenti e malfattori. Sconcerta infine la mancanza di cultura dello sviluppo che la sinistra ha sostituito con quella dell’assistenza clientelare depredando il Paese in soldi e futuro, col risultato di avere una fornace statale colossale, una previdenza destinata al collasso, una burocrazia nullafacente e controproducente, un Paese che non cresce perché il privato è soggiogato e sormontato dallo stato. Serve hic et nunc l’opzione liberale, la liberaldemocrazia, il primato della somma degli interessi individuali giusti e solidali, della giustizia giusta e garantista, dell’attenzione a chi ha bisogno veramente piuttosto di chi può darci il voto, serve quella opzione che non ha mai cambiato nome e bandiera perché dovunque abbia attecchito ha garantito sviluppo, equità e libertà, esattamente il contrario del comunismo e dei suoi eredi.


di Alfredo Mosca