giovedì 10 settembre 2020
I disabili sono tornati a protestare sul lungomare di Bari, davanti alla sede della presidenza della giunta regionale della Puglia, contro Michele Emiliano. La manifestazione è stata convocata da “Stop alle barriere”, che raccoglie molte persone disabili, contrarie alla gara unica per la fornitura di protesi. Una modalità che, secondo i manifestanti, non garantirebbe lo stesso tipo di assistenza di cui i disabili di Bari e provincia una volta beneficiavano. A sostenere la protesta anche esponenti politici. “Persino i disabili manifestano contro Michele Emiliano. E non è la prima volta. È davvero vergognoso che i disabili siano costretti a manifestare contro il malgoverno perpetrato in questi anni di centrosinistra persino a danno delle persone più in difficoltà – ha dichiarato Gianfranco Chiarelli, vice segretario regionale della Lega in Puglia – Ieri sotto la sede della giunta regionale c’è stata la protesta dei disabili: tantissimi invalidi che da mesi continuano a chiedere lo sblocco della fornitura delle protesi e ausili necessari per coadiuvarli nelle loro funzioni minime”.
Da fine gennaio, infatti, la fornitura di tutte le protesi mediche, da quelle per gli audiolesi, fino alle carrozzine elettriche per i disabili, è bloccata. Insieme alle numerose associazioni di disabili, hanno partecipato alla manifestazione anche le associazioni di categoria delle aziende che si occupano di protesica. “I disabili avevano già protestato in due occasioni, a giugno e luglio, ricevendo le solite rassicurazioni di apertura di tavoli – ha aggiunto Chiarelli – se ieri sono tornati a protestare sotto i balconi del presidente della Regione evidentemente temono che si tratti dell’ennesimo escamotage di Michele Emiliano per rimandare le loro legittime lamentele a dopo le elezioni”. La protesta nasce dalla decisione della Regione Puglia di indire una gara generale per la fornitura di vari ausili, che ovviamente ancora non si è vista, e non risponde affatto ai singoli bisogni dei disabili. Secondo Chiarelli: “Non si può in un campo così delicato – ricorrere alle gare al massimo ribasso. Non si può risparmiare sui diritti basilari da garantire a persone in difficoltà. Tra l’altro le procedure di gara sarebbero state decise dalla Regione senza neanche ascoltare le imprese. Lo sa Michele Emiliano che il disabile è un soggetto fragile che ha maturato negli anni un rapporto personale fiduciario con chi fornisce gli ausili, la carrozzina come la protesi per audiolesi? Con una gara generale il disabile vedrà crollare tutto questo diventando un numero, chiamato magari da un call center lontano, come un utente di telefonia”.
In conclusione il vice segretario della Lega ha dichiarato: “È un abominio: questa è la Sanità dell’assessore-govenatore Michele Emiliano! Per questo chiediamo che il tavolo con le associazione di disabili e delle forniture di ausili dia, in tempi certi, risposte che salvaguardino i sacrosanti diritti dei disabili e i livelli occupazionali delle tante imprese pugliesi”. Anche Marcello Gemmato, deputato pugliese e commissario regionale di Fratelli d’Italia, si è espresso: “Fino a ieri chiunque poteva recarsi nella sua struttura di rifermento e ritirare gli ausili protesici. Oggi, invece, i disabili si trovano a sottostare a nuove regole che porterebbero a una gara d’appalto generica, che determinerebbe una stazione appaltante. I dispositivi vengono ordinati da aziende del Nord, arrivano al Sud, vengono scaricati sotto casa dei beneficiari che devono provvedere al montaggio. Oggi, invece, le carrozzine sono personalizzate e i beneficiari possono avere un’interlocuzione personale con il professionista che le consegna. Tutti gli ausili devono essere personalizzati, mentre la gara d’appalto prevederà che aziende del Nord spediranno qui ausili standard”.
Domenico Damascelli, consigliere regionale e candidato per il nuovo Consiglio con Forza Italia, è della stessa idea: “Carrozzine e protesi non possono essere consegnati a domicilio come pacchi postali. Sono ausili essenziali per le persone con disabilità, e necessitano di continue personalizzazioni per poter essere adattati alle singole esigenze. Ma per l’Asl Bari l’assistenza tecnica ortopedica non conta, è un servizio accessorio. Condivido la giusta protesta contro questo sopruso. Ho presentato un’interrogazione urgente al presidente-assessore Emiliano in merito”.
di Vito Piepoli