Turismo, “ultima chiamata per il Governo, poi sarà crisi irreversibile”

martedì 1 settembre 2020


“Un Governo che ha a cuore l’interesse del Paese – e non quello degli amici e degli amici degli amici – dovrebbe aiutare concretamente un settore fondamentale per l’economia, quale il turismo, con tutto il suo indotto. L’Esecutivo Conte, invece, ha lasciato cadere nel vuoto ogni appello di albergatori, ristoratori e altri operatori del comparto. Risultato: nella Capitale d’Italia, la maggioranza degli hotel è ancora con le porte chiuse e quelli che hanno riaperto lavorano con un quinto del personale, lasciando forzatamente a casa otto lavoratori su dieci. Siamo di fronte a una situazione drammatica, che in autunno assumerà proporzioni disastrose, se il Governo non interverrà immediatamente”.

È quanto dichiara Fabrizio Santori (Lega), il quale aggiunge: “Gli imprenditori dei settori del turismo e dell’ospitalità hanno ricevuto solo vaghe promesse, ma nessun aiuto vero. Queste aziende hanno continuato a pagare affitti, tasse e balzelli vari, anche nel periodo dei tre mesi di chiusura, e poi sono state abbandonate al loro destino, nel silenzio dei giornaloni e della stampa di regime. Stiamo parlando di uno dei segmenti più importanti del nostro Pil, ma Conte, Zingaretti, Di Maio e compagnia sembrano non comprenderlo”.

“Siamo all’ultima chiamata – conclude Santori – O arrivano subito contributi, non chiacchiere, o già alla fine di settembre registreremo centinaia di ulteriori fallimenti e avremo migliaia di nuovi poveri. Sarebbe un’emergenza nell’emergenza, che il Governo ha il dovere di scongiurare. Noi siamo e saremo sempre al fianco di imprenditori e lavoratori, per far sentire la loro voce anche ai ‘sordi’, che popolano le stanze di Palazzo Chigi e dintorni”.


di Redazione