mercoledì 17 giugno 2020
Appare sempre più chiaro il progetto politico in casa 5 Stelle: archiviare l’esperienza del Movimento e con essa archiviare l’era Casaleggio. Al timone della nuova strategia c’è sempre lui: il fondatore; l’uomo dei Vaffa-Day, quel Beppe Grillo ispiratore e sostenitore dell’alleanza giallo-rossa. Ne sono comprimari il delfino Luigi Di Maio e l’astro nascente e Premier Giuseppe Conte, scevro da scelte di parte e come tale “buono” per le eventuali elezioni politiche 2022
La partita è importante. Alessandro Di Battista ha fiutato l’aria pesante ma troppo tardi e soprattutto senza armi da poter brandire con efficacia. Chiede congressi, stati generali, insomma ciò che non interessa più a nessuno. Almeno all’ala vincente quella che si presta a traslocare armi e voti in un nuovo contenitore.
Il Movimento appare sempre più un’esperienza superata, vuota, senz’anima; per tanti versi un semplice paravento al cantiere politico avviato da tempo e che piano piano sta prendendo vigore grazie anche al fatto che il Governo Conte-Bis non ha alternative. E ciò fa perdere forza ad ogni resistenza interna ai grillini.
Chiunque dall’interno del Movimento tenti di strappare è destinato a restare solo: nessuno dei 298 parlamentari pentastellati (202 Deputati e 96 Senatori) è (e sarà) disposto a perdere il posto per una lotta di retroguardia; per una partita persa in partenza. Nessuno di loro - c’è da scommettere - rinuncerà ad un possibile nuovo mandato. Tradotto: il secondo mandato sarà legge anche nei grillini e Virginia Raggi sarà ricandidata (forse anche con il sostegno del Pd: il feeling Di Maio-Franceschini la dice lunga) a Sindaco di Roma con tanti saluti per le ambizioni capitoline di Alessandro Di Battista.
Resta un aspetto interessante nel botta e risposta delle ultime ore: l’ingombrante quanto ambiguo silenzio di Davide Casaleggio. Forse a Milano si stanno predisponendo le contromisure? O si svicola per tentare di restare in partita (seppure in panchina)? Una cosa è certa: quando in politica lo scontro assume toni tanto eclatanti, i titoli di coda sono iniziati...
di Daniele Marchetti