Scuola, Salvini: “Bambini divisi da plexiglass è follia”

venerdì 5 giugno 2020


Sul Decreto scuola, Matteo Salvini insorge contro Lucia Azzolina. Il leader della Lega non condivide affatto la proposta della ministra dell’Istruzione di “compartimentare i banchi con divisori, anche per garantire maggiore sicurezza degli studenti”. L’ex titolare del Viminale non usa giri di parole. “Chiudere i bimbi nel plexiglass in classe – attacca – è una cazzata che solo un ministro incompetente poteva pensare”. I deputati della Lega sono da due giorni in aula a combattere questo decreto e in aula non ci sono Conte e il ministro dell’Istruzione”.

Anche Antonio Tajani è intervenuto sulla polemica. “Governo e maggioranza – ha scritto il vicepresidente di Forza Italia su Twitter – tutelino la libertà di insegnamento e garantiscano la sopravvivenza delle scuole paritarie. Accolgano le proposte di Forza Italia ed evitino la chiusura di centinaia di istituti con gravi ricadute sul sistema scolastico pubblico”.

Secondo Giuseppe Conte la “didattica a distanza si è rivelata un’opportunità nei mesi dell’emergenza Covid, ma a settembre si torna a scuola in presenza ed in piena sicurezza”. L’obiettivo del Governo è stato spiegato dal capo del governo aprendo una lunga riunione con tutti i soggetti coinvolti nel rientro nelle aule dopo l’estate. All’incontro presieduto da Conte, oltre all’Azzolina hanno preso parte la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, dei rappresentanti delle parti sociali e i presidenti di Anci e Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ed Antonio Decaro, i quali hanno però sottolineato “molte criticità”, ponendo il problema delle risorse e del personale necessario per la riapertura nel rispetto delle prescrizioni indicate dal Cts. Neanche i sindacati del settore sono usciti convinti dall’incontro ed hanno confermato lo sciopero programmato per lunedì prossimo. Intanto, alla Camera, le opposizioni stanno facendo duro ostruzionismo sul dl Scuola, che scade domenica.

Proprio sulla questione scolastica si registra una posizione “originale” di Matteo Orfini. Il deputato ed ex presidente Pd ha annunciato l’intenzione di votare contro il decreto Scuola in corso di approvazione alla Camera, in dissenso dal suo gruppo e dalla maggioranza di governo. Per Orfini, la mediazione raggiunta sul concorso per l’immissione in ruolo dei nuovi docenti è insufficiente: “Non si riconoscono i titoli e gli anni di servizio dei precari che insegnano da anni nei nostri istituti – dichiara a Fanpage.it – era l’occasione di sanare una ferita, invece si è rifiutato di creare un meccanismo di stabilizzazione che riconoscesse il valore di quanto fatto in questi anni. Si è voluto considerare il precariato una colpa dei precari”, conclude e sul proprio partito commenta: “Il Pd cede per non infastidire il M5s, in questo caso la ministra Azzolina”.

 


di Mino Tebaldi