giovedì 14 maggio 2020
Lo scollamento tra l’attuale Governo guidato da Giuseppe Conte e gli italiani è totale. Ed è una balla quella di non poter andare a votare in presenza dell’emergenza sanitaria da coronavirus. Al contrario, la Costituzione – oggi calpestata – e l’intera struttura della nostra democrazia italiana richiedono, dettano e impongono il voto degli italiani. Voto che oggi è disatteso - con palese violazione del dettato costituzionale - perché l’attuale Governo Pd/5stelle sfrutta ed approfitta del virus cinese proprio per dare a bere agli italiani il mantenimento e l’affossamento causato dallo status quo, cioè la distruzione dell’Italia. Non si può non constatare che a Sergio Mattarella vada tutto bene.
Il nostro Paese deve correre a votare a qualunque costo.
Tre osservazioni: una su Silvia Romano, tornata Aisha dai terroristi islamici in Africa, una sui giudici e la necessità di eliminare il Csm, e una sui renziani che regolarizzano immigrati clandestini irregolari senza avere prima cura degli italiani.
1) Silvia Romano e tutte/tutti i volontari devono andare ed eventualmente tornare dall’Africa unicamente a proprie spese. La legge italiana stabilisce regole che sono state calpestate dall’ineletto Conte che, ancora una volta senza passare dal Parlamento, ha pagato con i soldi degli italiani i soldi del riscatto.
2) Non c’è nessun bisogno del Consiglio superiore della magistratura, che è il luogo delle correnti politicizzate dei giudici.
3) Oggi, dopo la disgraziata e dissennata chiusura di tutte le attività, gli italiani non hanno di che lavorare e vivere. Oltre che si impedisce loro di legittimamente votare e rimettere così in moto il Paese con il proprio lavoro. La priorità è data cioè dagli italiani, dal loro lavoro e dalla loro ripresa. Per questo bisogna riaprire tutto. È stato uno sbaglio fatale chiudere tutto il Paese.
Non serve affatto aggiungere clandestini in Italia, ma serve dare lavoro agli italiani. Ad esempio fare lavorare nei posti vacanti cui manca manodopera i percettori del reddito di cittadinanza: italiani e immigrati regolari.
di Francesca Romana Fantetti