mercoledì 4 marzo 2020
Prima si lottizzavano quelli con le tessere di Psi, Dc, Pci, Psdi, Pri, Pli, Msi. E poi venne il tempo dei vari Fi, Verdi, Lega Nord, Pds, Ds, Pd, Margherita, la Rete, Italia dei Valori e chi più ne ha ne metta. Tutti e di tutto, tranne ovviamente i Radicali di Pannella. Che per loro scelta non hanno mai voluto contare nulla (si dovrebbe usare un altro più crudo sostantivo) in Rai e nelle nomine. Con i Cinque stelle è venuta invece l’epoca del sottogoverno in mano alle creature. Che comprendono i poveri scemi, gli scemi del villaggio, le persone ambigue e pericolose, i prepotentelli con velleità autoritarie e persino gli arroganti giovanilisti e da ultimo un mare di esibizionisti senza arte né parte. La trasformazione sociale post moderna in Italia ha dato i suoi frutti: le peripatetiche e i peripatetici sono diventati “influencer” e la setta di Casaleggio padre è per ora il perno della politica nazionale.
Con gli altri partiti, si chiamino Lega di Salvini o Pd di Zingaretti, ad assecondarli nell'illusione di fregarli, di blandirli o di strumentalizzarli. E che invece ne vengono contaminati e condizionati. Una rincorsa folle e ipocrita che non tiene neanche conto dei risultati elettorali ormai ridicoli dei Cinque stelle. Né dei sondaggi per cui peraltro venderebbero la madre al diavolo. Un atteggiamento talmente irrazionale quello di una politica che non riesce a mettere al bando l’idiozia e gli idioti, così come i manettari e i paraculi che “ci giobbano”, da fare pensare che questa mentalità autodistruttiva - che va dall’ “intercettateci tutti” al ce “l’ho Maduro”, passando per la “via della seta” – sia ormai penetrata nell'immaginario italiota. I figli e i fratelli minori dei sessantottini e del movimento del ’77 che semplicemente hanno scelto di fare carriera e politica buttandola in caciara.
Tra balle ecologiste, militanze nei no vax, Grete e Sardine, e tante campagne sballate e infami sui social media.
Un paio di esempi di questa lottizzazione dei “senza arte né parte” si sono insediati a Palazzo Chigi tra i consulenti economici di Giuseppe Conte. Ne ha parlato martedì sul sito de “La stampa” il giornalista Jacopo Iacoboni (https://t.co/uSU4U1s0FW).
Nei giorni scorsi sia il “Corriere” sia “la Repubblica” si sono rivolti al Colle più alto – o forse persino al Papa – perché qualcuno “parli agli italiani” e li guarisca dall'ultima psicosi sul corona virus prima che sia troppo tardi. Molto più semplicemente basterebbe chiamare la neuro.
di Rocco Schiavone