giovedì 30 gennaio 2020
Nicola Zingaretti tiene serrate le file del suo partito in vista della verifica. Dopo le Regionali, il rapporto di forze tra il Pd e i pentastellati è completamente mutato. Per queste ragioni, il governo presieduto da Giuseppe Conte vive ore di fibrillazione. I dem pretendono un “riequilibrio”. Ma i grillini difendono lo status quo.
Il leader Pd, intervistato stamattina ad Agorà, su Rai Tre, invoca “calma e gesso e pancia a terra: il governo deve dimostrare che l’attestato di fiducia ottenuto in Emilia-Romagna se lo merita e mettere in campo una stagione di cambiamento”. Dopo il successo di Stefano Bonaccini, “nessuno si è montato la testa. Bisogna cominciare un’altra stagione”, ha affermato Zingaretti indicando nella scuola e nella lotta alla burocrazia due temi centrali nell’agenda di governo.
“Il tema del congresso – ha affermato il segretario dem – è come rimettere in piedi l’Italia, chiameremo l’Italia a parlare, imprenditori, giovani, studenti, disoccupati e una parte d’Italia può parlare e decidere quale sarà il programma per il futuro dell’Italia”. Zingaretti ha parlato anche delle Sardine. “Sono un movimento di persone libere”. Quanto alle alleanze con il M5s alle prossime Regionali, ha avvertito: “Ogni regione decide per sé e vediamo se in ogni regione su progetti di governo si può costruire un’alleanza, io il tentativo lo fare in ogni regione se ci sono le condizioni”.
Il governatore del Lazio si è soffermato anche sui decreti sicurezza. “Dobbiamo cambiarli e costruire un’altra strategia per la sicurezza, quelli io li chiamo decreti propaganda”. Il leader Pd ha anche detto che il memorandum Italia-Libia “non è uguale al passato e il confronto è aperto”. Rispetto alla scelta di Italia viva sulla prescrizione “è importante”, ora la maggioranza ha deciso di “prendersi una settimana e decidere” per trovare un accordo.
L’ultimo pensiero Zingaretti lo dedica ad un ex compagno di partito Carlo Calenda, fondatore di Azione. “Francamente – ha detto il segretario – i sui giudizi mi sembrano ingenerosi. Francamente dire che il Pd non ha capito dopo il risultato di Emilia e Calabria sono giudizi ingenerosi ma non voglio fare polemica, sono stufo di picconate e lo è anche la gente”.
di Mino Tebaldi