Insopportabile

venerdì 10 gennaio 2020


Una maggioranza di incapaci, dilettanti allo sbaraglio, figlia della peggiore ipocrisia politica, difficile da accettare e giustificare, insomma insopportabile.

Sia chiaro, nulla di personale, parliamo di giudizio politico rispetto a quello che si vede dalle parti sia del Governo e sia degli alleati. Del resto basterebbe girare un po’ per raccogliere proteste, malumori, contrarietà e preoccupazione, tanta.

Certo, siamo in Italia e storicamente siamo un popolo paziente, suggestionabile, che troppo spesso si lascia distrarre più dalla pagliuzza che dalla trave, perché altrove si sarebbero fatti sentire eccome i cittadini. Insomma, dalla Francia alla Spagna fino all’Inghilterra, per non parlare dell’America, quando i governi e le maggioranze sbagliano, esagerano, millantano o peggio mentono, devono fare i conti con la piazza, le manifestazioni, il dissenso popolare democraticamente espresso in modo forte e netto.

Da noi invece scendono in piazza le Sardine, non per manifestare contro una maggioranza messa in piedi dall’ipocrisia, visto che fino ad un minuto prima si detestava e insolentiva in ogni modo, ma per protestare contro l’opposizione e una possibile alternativa di centrodestra a guida leghista. Per carità, la piazza è sempre ben accetta, è un sintomo di partecipazione democratica, di sollecitazione dei problemi della gente, di libertà di espressione e voglia di cambiamento, ma protestare contro le ipotesi piuttosto che l’incapacità del Governo, è singolare.

Qui non si tratta di essere critici a prescindere contro una maggioranza ed un Esecutivo che non aveva le minime basi per governare in armonia e coesione come la Costituzione indica, si tratta di registrare i danni e ciò che si sente, si fa e si vede da settembre ad oggi. Eppure si sapeva bene che tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio ci fosse solo disistima, che Nicola Zingaretti avesse giurato l’impossibilità di allearsi coi grillini, che il Partito Democratico avesse attaccato e criticato Giuseppe Conte in lungo e largo, che LeU si fosse scagliato contro la maggioranza gialloverde.

Si sapeva che nel Pd bollisse la scissione dei renziani per gli antichi desideri di vendetta sul referendum, come si sapeva perfettamente che nei grillini si era aperta una lotta fratricida fra ortodossi e dissidenti, favorevoli e contrari a Di Maio. Si sapeva che i Cinque Stelle fossero in caduta libera perché non i sondaggi ma le Europee lo avevano testimoniato, come tutte le Regionali avevano testimoniato quanto gli italiani preferissero il centrodestra e bocciassero la sinistra; dunque, quali garanzie esistevano per varare questa maggioranza? Zero.

Ebbene quando le garanzie sono zero parlare di Governo di salvezza nazionale, di Esecutivo per risollevare il Paese, di cambiamento e responsabilità verso gli italiani, di capacità politica di invertire la tendenza e la crisi economica in corso, è insopportabile. Come è insopportabile assistere alle liti, ai disaccordi su tutto, all’immobilismo, al trasferimento al dopo di ogni decisione, all’isolamento internazionale e alle figuracce, alla permanenza dei tavoli di crisi, ai provvedimenti autolesionisti sulla Finanziaria e la prescrizione. Eppure ci hanno fatto credere che fosse il centrodestra ad isolarci, quando in questi giorni siamo riusciti ad inanellare una serie dietro l’altra di pericolose gaffe sulla Libia e sul Medioriente, ad insospettire la Bce con la Finanziaria, ad inasprire i rapporti con Francia e Germania, per non dire con Donald Trump.

Eppure il Premier dichiara di aver diminuito la povertà del 60 per cento, messo in sicurezza i conti, fatto una manovra espansiva, abbassato le tasse, risolto il problema dell’Iva, aiutato il Sud, bloccati gli sbarchi, non aver partecipato alla decisione sulla “Gregoretti”.

Peccato che l’Istat e l’Inps abbiano smentito tutto sulla povertà, che l’Iva andrà sterilizzata per 21 miliardi, che il Pil al più salirà di un frazionale, gli sbarchi siano in aumento, la Bce ci abbia criticato sul contante e la Ue sull’aumento del debito, che sulla Gregoretti il Governo sapesse. Peccato che sulla giustizia e sulla prescrizione la Ue ci ammonisca, le agenzie di rating abbiano alzato di più le antenne, gli investitori fuggano per la persecuzione fiscale e gli italiani pure, che il reddito sia un flop e al sud tranne assistenza non ci sia un progetto di sviluppo. Davvero insopportabile.


di Alfredo Mosca