venerdì 6 dicembre 2019
È bastata una passeggiata nelle vie della “capitale” dell’Unione europea per rendermi conto di come l’indifferenza verso quanto di “vero” ci circonda sia ormai la cifra di questi tempi, caratterizzati da una realtà sempre più virtuale. Indifferenza non solo verso l’avanzata del fondamentalismo di matrice islamista, oggetto del convegno organizzato da Fratelli d’Italia e dalla Fondazione Fare Futuro presso il Parlamento Ue, a cui ho preso parte mercoledì 4 dicembre. Ma indifferenza anche verso la povertà dilagante tra gli stessi “cittadini europei”.
Gli spazi pubblici di tutte le grandi città d’Europa pullulano infatti d’indigenti e senza tetto, dimenticati dai governi, dalle classi dirigenti e dai loro stessi connazionali, la cui solidarietà, spesso ipocrita e strumentalizzata ideologicamente, preferisce guardare altrove, ad altre aree del mondo o persino al mondo animale, mentre ignorano le drammatiche condizioni in cui grava un numero crescente di persone appartenenti alla propria comunità.
Accade a Roma, così come a Bruxelles, dove l’aggravante sta nelle temperature estremamente gelide, crudeli, inaccettabili, nelle quali è immerso il popolo dei “clochard”, composto da donne e uomini, anche bambini e anziani, interi nuclei familiari, che non hanno altro posto dove andare che le stesse strade percorse velocemente e con il naso all’insù da coloro che a vario titolo appartengono alla cosiddetta élite europea e internazionale, anche e soprattutto di sinistra.
Una palese ingiustizia, già fatta opportunamente rilevare da David Sassoli, quando nel gennaio 2019, ancora nelle vesti di eurodeputato Pd, aveva esortato l’allora presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ad aprire le porte dell’Espace Léopold ai poveri e ai senzatetto brussellesi in segno di “accoglienza”, “perché è doloroso vedere tante persone cercare riparo dal freddo intenso agli angoli dell’edificio che ci ospita”.
Da neo-presidente del Parlamento europeo, Sassoli ha oggi l’opportunità di realizzare egli stesso il “gesto nobile”, davvero rivoluzionario, che aveva richiesto al suo predecessore. Oppure la sinistra è solo chiacchiere e “Bella ciao”?
di Souad Sbai