Finanziamento pubblico ai partiti, il dibattito è aperto

sabato 30 novembre 2019


Dopo l’inchiesta sulla Fondazione Open, è tornato prepotentemente alla ribalta il dibattito sul finanziamento pubblico ai partiti. Com’è noto, la politica costa. E negarlo è un mero esercizio demagogico. Anche  perché, l’unica strada percorribile che resta alle formazioni politiche è quella privata. Ma il caso della fondazione renziana dimostra quanto sia pericoloso addentrarsi nei meandri delle “erogazioni liberali”. Nonostante si trovi al centro delle polemiche, Matteo Renzi ribadisce, con convinzione: “era giusto cancellare il finanziamento pubblico ai partiti”. Ma per l’ex premier ora “non bisogna criminalizzare chi finanzia la politica. Serve un dibattito parlamentare su che cosa è un partito e che cosa no.

Il ministro dem per il Sud, Giuseppe Provenzano, si mostra garantista sulla vicenda Open. “Aspettiamo gli esiti dell’indagine”, ha osservato. “Certo, dopo l’abolizione finanziamento pubblico non abbiamo fatto una legge sui partiti, sulle lobby, sulla trasparenza. Il Parlamento dovrebbe occuparsi di questo”. Un ex renziano di ferro come Luca Lotti è convinto della necessità di una legge sulle lobby. Addirittura, il dem Andrea Romano ritiene un errore aver abolito il sostegno pubblico ai partiti. Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani invoca un ritorno al passato. “Noi crediamo che sia stato un errore chiudere ogni possibilità di accesso al finanziamento pubblico. Forse bisogna cominciare a riflettere”. La pensa allo stesso modo un’altra forzista, Deborah Bergamini: “O finanziamenti pubblici o lobby legali, non c’è altra via”.

Ovviamente, i pentastellati sono contrari ad un ritorno al finanziamento ai partiti.  Di più: chiedono l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sul tema dei contributi alle forze politiche. Su questo fronte, gli “acerrimi amici” Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sono sintonizzati sulle stesse frequenze. “Dico una cosa ai miei ex-colleghi – ha detto il grillino movimentista – accelerate sul conflitto di interessi, sulla nazionalizzazione di autostrade, sulla commissione di inchiesta sul finanziamento ai partiti, sul recupero dell’Imu non versato dagli istituti religiosi. I renziani voteranno di tutto”.


di Manlio Fusani