Franco e Ciccio spie a Berlino, il Copasir indaga e la stampa scrive

giovedì 24 ottobre 2019


Tanto rumore per nulla. Perché l’andazzo di trescare con lo straniero è insito nell’Italia sin dal suo sorgere. Tralasciamo i rapporti segreti di Cavour con la Francia di Napoleone III o con la Gran Bretagna, ed anche il doppiogiochismo di certi vertici dello Stato che durante la Grande Guerra volevano mantenere l’amicizia (chiamiamola così) con l’Austria, e non dimentichiamo i cittadini del Vaticano che durante il ’15-18 erano spie asburgiche. Tralasciamo anche lo spionaggio industriale durante il Fascismo e persino che molti italiani in vista servivano in ugual misura tedeschi ed angloamericani. In Russia e negli Usa per simili condotte c’è la corte marziale, in Francia l’ultimo capestro per alto tradimento veniva riempito nei primi anni Ottanta (la ghigliottina andava in pensione nel 1986), in Spagna la garrota s’è abbattuta sull’ultimo traditore a metà anni Settanta… nell’Occidente come in Oriente la legge non lascia spazio all’intelligenza con lo straniero (o col nemico). Ma l’Italia è un caso a parte. L’italiano viaggia ed incontra. Con le donne è marinaio e negli affari è levantino.

C’è quasi da credere che, l’alto tradimento ipotizzato a carico del premier Giuseppe Conte o il “Russiagate” di cui è accusato Matteo Salvini siano solo utili a far giocare i giornalisti, ad armare prosaiche riunioni del Copasir (organismo parlamentare che controlla i servizi). Insomma, un polverone alzato (e con la complicità di Governo e Parlamento tutto) per distogliere l’opinione pubblica dalle pieghe che ci affliggono e da quelle che presto s’abbatteranno: incremento della disoccupazione, dimezzarsi della circolazione del denaro (che per certi è un bene anche se genera povertà), incremento della tassazione… insomma, un Paese fuori controllo. Per punire l’alto tradimento c’è l’articolo 77 del Codice penale, e prevede un processo penale davanti alla Corte costituzionale: cari lettori, mi suggerite un processo per simili accuse celebratosi in Italia negli ultimi decenni? Le accuse di tradimento e spionaggio si rimpallano tra politica e giornali quando si vuole distrarre l’opinione pubblica: del resto i casi “Patto Stato-Mafia”, Mitrokhin e Telekom Serbia sono l’esempio lampante di metodica di distrazione della gente. Nessuno ha pagato, solo fiumi d’interrogazioni parlamentari e tante chiacchiere giornalistiche. Invece nessun processo ha toccato chi ha impoverito gli italiani, come racconta Angelo Polimeno Bottai (vicedirettore del Tg1) nel suo “Alto Tradimento”: Polimeno ha scritto questo libro ispirato dal giurista Giuseppe Guarino, che ha vissuto da ministro la stagione delle grandi privatizzazioni e della svendita dell’Italia. Nessun processo per alto tradimento è stato ipotizzato verso gli ospiti dello yacht Britannia: eppure sul naviglio della corona Britannica gli 007 finanziari d’oltremanica ed oltre Oceano incontravano (circa 27 anni fa) i vertici dello Stato italiano, l’alta dirigenza di Stato e privata, magistrati, banchieri e politici. Un incontro utile ad accelerare Tangentopoli e favorire la svendita di aziende dell’Iri. Un vero alto tradimento spacciato da Giuliano Amato come salvifico per le casse dello Stato. Ma la stampa taceva, o accusava di simpatie craxiane chi come lo scrivente cercava di raccontare la verità: ovvero che Tangentopoli era stata orchestrata da chi trescava con i poteri finanziari stranieri, per bloccare le politiche monetarie di Bettino Craxi e poi acquisire con pochi spiccioli i gioielli italiani.

Il Movimento 5 Stelle è una forza politica figlia del complottismo e nemica delle garanzie: infatti era nei loro programmi l’abolizione totale della prescrizione e l’introduzione del carcere per i malpagatori (quindi non solo per gli evasori). I pentastellati sono il cavallo di Troia degli 007 finanziari legati al fondo di Hillary Clinton: ed il 90 per cento degli eletti nei 5 Stelle nemmeno sa chi tira le fila del movimento, chi gioca con loro attraverso la piattaforma Rousseau… ignorano persino che Gianroberto Casaleggio (guru e fondatore) aveva studiato a Langley, dove si forma la dirigenza di Cia, Fbi, MI5 e MI6. Eppure proprio i 5 Stelle stanno alzando il polverone su Giuseppe Conte e su Matteo Salvini. Dimenticando che nella Prima Repubblica era costume consolidato che una parte della politica s’intrattenesse in “sedi atlantiche”, ed altra frequentasse Mosca (erano i tempi di Andrej Gromyko e Aleksej Kosygin). Non dimentichiamo che mentre una parte della Dc si faceva portare i dollari da Lucky Luciano, un accordo tra socialisti e comunisti permetteva che la giovane associazione “Italia-Russia” gettasse le basi d’una florida collaborazione industriale con l’Unione Sovietica (negli anni Sessanta nasceva lo stabilimento Fiat a Togliattigrad). Oggi che non viaggiano valigie di dollari e che i rubli sono solo immaginari, la stampa cerca di rianimare i fantasmi d’una passata guerra fredda. Ci chiediamo come mai nessuno ricordi gli incontri che Moro, Fanfani, Andreotti avevano con Kissinger (e con i suoi uomini Cia) ai tempi del Watergate? Erano forse dei santi o la Guerra fredda prevedeva rapporti segreti senza dar conto al Parlamento? Erano forse più fessi o più furbi di Conte e Salvini? Poi vale la pena rammentare che, ogni delegazione di partito che viaggi nel mondo porta con sé il Savoini di turno: ovvero, le segreterie di tutti i partiti hanno al loro interno collaboratori dal ruolo non specifico, spesso si stratta di gente che cerca d’accreditarsi per fare affari. Queste cose sono sempre avvenute. Si è consci dell’ignoranza storico politica dei 5 Stelle, certamente non potranno mai andare con la mente a nomi e racconti testé fatti. Ma nella politica del momento la malafede c’è tutta, e sta nel bloccare il Paese su boiate gigantesche e spy story degne di “Franco e Ciccio a Berlino”, che d’intelligenza col nemico non si potevano certo sospettare.


di Ruggiero Capone