venerdì 30 agosto 2019
Il prossimo futuro ci dirà se Matteo Salvini ha azzeccato la mossa del cavallo, oppure no. C'è, tuttavia, una realtà della quale nessuno parla e che, a conti fatti, è ancora più importante, per le conseguenze prodotte, delle discussioni sul quadro di governo o sulle alleanze parlamentari. Guardando questa realtà – che è realtà vera, documentata, verificabile, concreta – ci si accorge che non tutto si riduce alle polemiche romane. Sul territorio, le azioni degli uomini di Salvini sono state sempre orientate alla tutela della popolazione e alla realizzazione delle promesse fatte in campagna elettorale. Un esempio: Riccardo Molinari, non è soltanto il Presidente del Gruppo Lega alla camera dei Deputati, ma il vero regista del Sì alla Tav, l'ispiratore dell'Ordine del giorno sull'Ilva, il motore che ha consentito alla città di Alessandria di ottenere dal Governo il denaro per risistemare la città in dissesto. Non basta. Riccardo Molinari, si è attivato per la zona logistica semplificata nel basso Piemonte e si è battuto – battuto è la parola corretta – per i lavoratori della Pernigotti.
Da ultimo, ha sempre mantenuto posizioni garantiste ed equilibrate in tema di Giustizia, dichiarandolo pubblicamente. Insomma: lontano dai riflettori romani, c'è una realtà che spiega, in parte significativa, i consensi raccolti dal partito di Molinari nelle recenti elezioni europee, regionali e comunali. Come ho detto, è troppo presto per dire come andrà a finire a Roma. Qui, però, possiamo riconoscere, senza tema di smentita, che qualcuno non si è dimenticato della sua terra e ha lavorato bene, nell'interesse delle imprese, dei lavoratori e della cittadinanza. Non tutto si riduce agli slogan. Non da queste parti.
di Mauro Anetrini