venerdì 12 luglio 2019
Luigi Di Maio è convinto che il dibattito sull’Autonomia debba andare avanti. Ma il vicepremier grillino mette dei paletti alle richieste leghiste. Intervistato dal Fatto Quotidiano, sostiene che “alla regionalizzazione della scuola noi del M5s diciamo di no. Adesso sarà fondamentale fissare il criterio di riparto delle risorse. Altrimenti, invece che autonomia sarà uno spacca-Italia”, osserva, aggiungendo che “la finestra elettorale di settembre non si è mai aperta, poi non dipende solo da me”.
Sul caso dei presunti fondi russi che coinvolge la Lega, Di Maio dice di aspettarsi massima trasparenza: “Non siamo mai finiti in storie del genere – aggiunge – perché abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto”. Per quanto riguarda i migranti e la polemica sulle Ong, il vicepremier osserva che “le vite in mare vanno salvate, è sacrosanto, ma le devono salvare la nostra Guardia costiera, la nostra Marina e la Guardia costiera libica”; mentre sul salario minimo spiega che verrà dato “un periodo di tempo entro cui i contratti collettivi sotto i 9 euro lordi all’ora, come quelli dei riders, andranno adeguati. Altrimenti si interverrà”.
In tema fisco, Di Maio rileva che per quanto attiene la Flat tax non ci sarà “nessun regalo ai ricchi: significa intercettare quei redditi che non vanno oltre i 60mila euro annui”, mentre sul possibile ingresso di Atlantia in Alitalia precisa che non ci saranno scambi sul tavolo del ministero delle Infrastrutture. Di Maio spiega inoltre la riorganizzazione in atto nel M5s: “Una sorta di segreteria con 18 persone, 12 per aree tematiche e 6 per quelle organizzate”. E smorza le voci di contrasti con Fico (“ci vediamo ogni 15 giorni”) e Di Battista (“credo che rimanendo nel M5s possa solo rafforzarlo”).
di Mino Tebaldi