lunedì 1 luglio 2019
La candidatura di Frans Timmermans spacca il Consiglio europeo straordinario. I leader continentali non riescono a trovare l’intesa sul nome del candidato socialista quale nuovo presidente della Commissione Ue. Il vertice sulle nomine è stato sospeso e convocato per domani, alle 11. Dopo sette ore di negoziato i leader popolari stavano convergendo sull’accordo raggiunto ad Osaka dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dal presidente francese Emmanuel Macron insieme al premier olandese Mark Rutte e quello spagnolo Pedro Sanchez. L’intesa prevedeva oltre a Timmermans il nome del popolare Manfred Weber alla presidenza del Parlamento europeo.
Gli incontri bilaterali sono proseguiti nella notte con l’obiettivo di consolidare la possibile intesa. Restano comunque ancora da riempire, le caselle dell’Alto rappresentante e del vertice del Consiglio, che sulla base del rispetto dell’equilibrio geografico e di genere, dovrebbero tingersi entrambe di rosa. Ma a dare il segnale dell’evoluzione, è stato un video girato intorno a mezzanotte dal premier bulgaro Boyko Borissov, che alla sospensione dei lavori del summit ha lasciato la sede del Consiglio europeo per incontrare Timmermans nella sede della sua rappresentanza permanente.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha negato la validità del “patto di Osaka. Non c’è nessun patto. È un equivoco. Perché è stato deciso prima di Osaka, il giorno prima. Di conseguenza non c’è un accordo di Osaka”. Sulla candidatura di Frans Timmermans a presidente della Commissione Europea “vedremo. Però io dico che lo Spitzenkandidat non può essere l’unico criterio, quindi dobbiamo non legarci ad un criterio e solo alla logica delle affiliazioni politiche”.
Conte ha detto che “dobbiamo tenere conto che stiamo scegliendo un presidente che dovrà guidare l’Europa per i prossimi cinque anni con una grande strategia e visione e quindi dobbiamo cercare di mantenerci flessibili nella scelta del candidato più giusto e che sicuramente raccolga il più ampio consenso”.
Per il premier, “la logica del pacchetto è la migliore, perché consente di avere un equilibrio generale nella designazione delle varie posizioni. È quella auspicabile, però vediamo. No, adesso rientriamo. Ritorniamo in riunione, vediamo”.
di Manlio Fusani