martedì 28 maggio 2019
Se gli equilibri nazionali post-voto sono ancora tutti da definire, è a Roma che la Lega può giocare una partita aperta contro i 5 Stelle.
Qui il Carroccio, saldamente all’opposizione, non ha mai lesinato critiche al governo di Virginia Raggi. E sempre qui, Matteo Salvini, forte di un ottimo risultato nelle periferie, può rilanciare la sua battaglia politica: per governare la capitale “ci faremo trovare pronti”, afferma a solo 24 ore dallo spoglio delle Europee. La sconfitta dei 5 Stelle, sebbene con qualche decimale aggiunto a quel 17% nazionale, pesa anche nella Città Eterna, dove ora Virginia Raggi cerca di risollevare il Movimento mettendo sul piatto tutti i risultati tangibili della sua azione di governo. Così, la sindaca decide di inaugurare la prima uscita pubblica dopo il voto a Tor Bella Monaca, proprio nel municipio di periferia dove la Lega ha avuto la sua vittoria più netta, raggiungendo quota 37%. E presenta nuovi servizi bus per tutta la città: “Quello che noi stiamo costruendo è estremamente profondo, non di facciata. Ciò significa che i risultati che contiamo di portare si sviluppano in un arco di 5 anni - spiega Raggi - I cittadini si aspettano dei risultati e noi iniziamo a ripagarli. Sono certa che pian piano sarà sempre più evidente il frutto del nostro lavoro”. La premessa, però, è che “per risolvere problemi radicali” come quelli di Roma “bisogna scavare nel profondo”. Altre novità sono in arrivo per Ama, la municipalizzata dei rifiuti, con la nomina del nuovo Cda, e per la giunta. Tra non molto Raggi potrebbe procedere alla nomina del nuovo assessore all’Ambiente, il successore di Pinuccia Montanari dimessasi nel febbraio scorso, e tra le ipotesi in campo c’è Dario Tamburrano, ambientalista pentastellato non riconfermato all’Europarlamento.
“Io da ministro per i romani sto cercando di fare di tutto, mandando poliziotti, telecamere, facendo direttive. Poi il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano”, sferza Salvini. Che, stando alle previsioni dei suoi luogotenenti sul territorio, a breve potrebbe partecipare alla presentazione del programma della Lega per Roma, con al centro la riforma istituzionale. Sempre sulla Capitale il ministro dell’Interno ha qualche dossier in sospeso con gli alleati di governo: come il cosiddetto ‘Salva Roma’, approvato monco dal Consiglio dei ministri, o i poteri speciali. La débacle elettorale, intanto, fa perdere al Movimento 5 Stelle Civitavecchia e Nettuno, due roccaforti alle porte di Roma. I pentastellati, peraltro, non parteciperanno ad alcun ballottaggio nei nove Comuni del Lazio sopra i 15mila abitanti coinvolti nell’ultima tornata elettorale. Per la Regione guidata da Nicola Zingaretti, invece, torna a riaffacciarsi lo spettro della sfiducia. Anche se la proposta di mozione, che punta a rovesciare in Aula il presidente Dem, rischia di essere senza numeri già prima di partire. Ad avanzarla, ieri, era stato il capogruppo regionale della Lega Angelo Tripodi. Ma il consigliere Udc (eletto col Carroccio) Enrico Cavallari, tra i firmatari del ‘patto d’aula’ che garantisce una maggioranza al governatore, ha già affermato che al momento non vede motivo di rimangiarselo.
di Redazione