martedì 28 maggio 2019
Primo Di Nicola ha deciso di dimettersi da vicepresidente del gruppo parlamentare grillino in Senato. Come ha spiegato su Facebook, si tratta di “una decisione che ritengo necessaria, non solo alla luce del risultato elettorale, ma anche e soprattutto delle cose che ci siamo detti in tanti incontri e assemblee. Mettere a disposizione del Movimento gli incarichi. È l’unico modo che conosco per favorire una discussione autenticamente democratica su quello che siamo e dove vogliamo andare”.
I commentatori si sono divisi tra chi si augura che questa scelta “ragionevole e matura” “sia di esempio a chi è, almeno per organigramma, più responsabile in questo anno di continui errori”, e chi lo accusa di scappare dalle proprie responsabilità.
Tutto fin troppo prevedibile alla luce del risultato elettorale non solo europeo, ma anche amministrativo. I malumori interni al Movimento sono abbastanza evidenti. Alla dichiarazione di Luigi Di Maio (“nessuno ha chiesto le mie dimissioni”) sostenuta da Alessandro Di Battista (con il suo “si vince e si perde tutti insieme”), sono in molti a storcere il naso. Come per esempio Carla Ruocco, presidente della commissione Finanze della Camera: “Evidentemente Roma non è stata d’insegnamento. Luigi rifletta se deve dimettersi per un nuovo slancio del Movimento 5 stelle che non implica rimanere al governo a tutti i costi”.
Anche Elena Fattori non riesce a nascondere l’irritazione: “Il voto è stato un grande disastro di cui si deve assumere tutta la responsabilità Luigi Di Maio, visto che si è blindato con un regolamento che gli dà tutti i poteri. Io in assemblea chiederò le sue dimissioni dai due ministeri. Non può fare tutto e male. Se qualcuno lo chiedesse, dovrebbe rimettere il mandato in mano agli iscritti. Con una disfatta del genere non si può far finta di niente”.
di Claudia Diaconale