Un’occasione unica per le Marche

lunedì 27 maggio 2019


Il passaggio tra l’essere modello di economia, sapiente mix tra agricoltura artigianato, industria e commercio con profonde radici nella storia e nella tradizione della terra marchigiana, e l’essere fanalino di coda o quasi di ogni statistica economica e sociale prodotta negli ultimi tempi non può né passare inosservato, né tantomeno essere indolore, senza toccarne le profonde cause alla base di questi effetti devastanti.

Il potere nelle Marche si è retto bene ed ha prodotto benessere finché è stata espressione di una classe dirigente moderata, anche se ha scelto di governare preferendo la sintesi compromissoria con una sinistra mantenuta sempre subalterna piuttosto che   confrontarsi con il Berlusconismo rampante, in verità dalle nostre parti sempre e comunque incline all’inciucio. Ma quando quel potere ha eletto il primo Presidente di Regione espressione di sistema ed apparato di sinistra, relegando l’area moderata a semplice comprimaria, il danno provocato alle Marche è stato devastante.

Concentrarsi sul potere per il potere, sull’organizzazione dell’apparato rendendolo docile e rispondente alla causa, organizzando para-apparato di supporto e smistamento di risorse, ha completamente distolto l’attenzione dalla strategia di prospettiva che invece, nel momento storico della globalizzazione, era necessario sviluppare con lucidità e lungimiranza, caratteristiche proprie purtroppo di una classe dirigente con altro spessore politico di quella attuale.

Non ci si è accordi che il mondo stava cambiando ed il “Modello Marchigiano” avrebbe sofferto una crisi di sistema, perché troppo impegnati in nomine ed organizzazione di apparato. Certo il momento storico non ha aiutato e non aiuta, ma la consapevolezza che quei tempi non torneranno più deve obbligare a trovare altri sbocchi di sviluppo dell’economia regionale. E tutto parte da questa tornata elettorale perché il rapporto Regione Europa è stretto e può aiutare la causa. Sapranno i politici e dirigenti marchigiani cambiare passo? La sfida non è solo politica per la politica, ma interessa tutti i cittadini, la loro vita quotidiana, la prospettiva dei nostri figli: evitiamogli di emigrare per campare!

Dopo il voto di domenica sapremo se i marchigiani hanno compreso cause ed effetti e saranno capaci di bocciare il sistema di potere che gestisce la Regione passando direttamente alla Terza Repubblica senza che nella nostra regione la seconda abbia mai aperto la sua stagione politica per l’incapacità manifesta del centrodestra a guida Forza Italia di esprimere punti di riferimento, o se invece preferisce mantenere lo stato delle cose, ed attendere un lungo ed inesorabile declino: in tutta la regione un po come sta avvenendo nei territori interessati dal sisma, che hanno provato sulla loro pelle tutta l’incapacità della politica regionale di divincolarsi dal sistema di potere, scegliendo non per convenienza politica ma per interesse della popolazione. 

(*) Già coordinatrice provinciale di Forza Italia Macerata Marche

 


di Lorena Polidori (*)