Moscovici: “Spero che l’Italia rispetti stabilizzazione del debito”

venerdì 17 maggio 2019


L’Unione europea processa, ancora una volta, il governo gialloverde. L’accusa è di spingere “deliberatamente” il debito. Dopo le parole pronunciate da Matteo Salvini, secondo cui l’Italia potrebbe aumentare il debito pubblico fino al 140 per cento, l’Europa mostra preoccupazione sui conti italiani. Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine dell’Eurogruppo di ieri a Bruxelles, ha detto che non commenterà “queste dichiarazioni che sono fatte, immagino, esattamente al fine di essere commentate, e non darò il piacere di creare una occasione di controversia con nessuno”.

Per Mosovici, una cosa è chiara: “che è nell’interesse dell’Italia avere una politica di bilancio credibile per essere in grado, giustamente, di avere un decente finanziamento per investimenti e crescita. Ed essendo l’Italia l’Italia, uno dei paesi più grandi dell’Eurozona, è anche una questione di interesse comune per l’Eurozona nel suo complesso. Stiamo dunque guardando con attenzione alla situazione. Ma ha precisato non c’è decisione da prendere oggi”.

Rispetto all’ipotesi di aumento del rapporto debito-Pil fino al 140 per cento, evocato da Salvini, Moscovici è stato inequivocabile. “Noi – ha detto – consideriamo che il 130 per cento è già molto. Le discussioni che abbiamo avuto con il governo italiano a dicembre, che sono state lunghe, non facili, ma anche costruttive, erano basate precisamente sull’idea che il debito avesse raggiunto un picco; e che bisognava che ci fosse un rapporto fra l’indebitamento dell’Italia e le misure di bilancio che proponeva. Mi sembrava una buona soluzione ed è sulla base di queste discussioni, che abbiamo concluso un accordo fra il governo italiano e la Commissione, convalidato dall’Eurogruppo, che io continuo a ragionare. Non ho alcuna ragione di pensare diversamente”.

A margine dell’Ecofin, Moscovici ha detto di avere “concluso con il governo italiano un accordo che prevede di non portare il debito al 140 per cento del Pil ma di stabilizzarlo, visto che è già a un livello elevato. C’è un impegno assunto dall’Italia nel programma di stabilità, stiamo lavorando con il governo e spero che questo sarà rispettato pienamente dall’Italia”.

Sulla querelle relativa al debito è intervenuto Luigi Di Maio. “Noi – ha detto il vicepremier grillino – non vogliamo far salire il debito pubblico, vogliamo che si facciano degli investimenti anche in deficit ma per abbassare il debito pubblico. Abbiamo bisogno di più margini di bilancio, abbiamo bisogno di fare investimenti nella sanità, nell’istruzione e nei trasporti e nelle infrastrutture e per farlo dobbiamo anche rivedere alcune regole europee. Quindi io dico ai cittadini italiani il 26 maggio prendiamoci anche una grandissima responsabilità andando a votare. Quella di dire ai vari Junker o Moscovici: in questi anni avete sbagliato a tagliare continuamente sul welfare e sugli investimenti”.


di Manlio Fusani