Vox e i suoi fratelli, mappa dell’ultradestra nell’Ue

martedì 30 aprile 2019


In piazza Margaret Thatcher, a Madrid, le bandiere spagnole garriscono al vento mentre Santiago Abascal, l’uomo di punta di Vox, sul palco celebra la prepotente irruzione della formazione di ultradestra al Congresso nazionale, con 24 seggi. Se soli pochi mesi fa il movimento anti-immigrazione e anti-islam, che al primo punto del suo programma elettorale mette “unità e sovranità”, entrava nelle istituzioni sfiorando l’11% nelle elezioni per il rinnovo del parlamento andaluso, ora guarda alle elezioni per il Parlamento europeo di fine maggio, certo di poter contare su molti alleati.

A rivolgere subito un invito a Vox è stato il leader della Lega Matteo Salvini, che per il 18 maggio, in piazza Duomo a Milano, ha convocato una grande manifestazione di piazza per festeggiare il progetto Alleanza europea delle nazioni e delle libertà, un gruppo dei partiti sovranisti in marcia verso l’Eurocamera, che ha già raccolto numerose adesioni. Questa la mappa della destra in Europa.

RASSEMBLEMENT NATIONAL (RN) - Marine Le Pen è una delle principali compagne di viaggio di Salvini nell’impresa di creare un’alleanza che abbia come comun denominatore la lotta all’immigrazione, all’islamizzazione dell’Europa, e la salvaguardia dell’identità nazionale. Secondo un recente sondaggio di OpinionWay et Tilder per Les Echoes, la lista del Rn, guidata da Jordan Bardella, è al 24% dei voti (+1% rispetto al mese precedente), in vantaggio rispetto a la Republique En Marche di Emmanuel Macron, guidata dall’ex ministro Nathalie Loiseau, che in un mese ha perso due punti scendendo al 21%. PVV e FVD - Alle elezioni olandesi provinciali del 20 marzo scorso, il Pvv (il Partito per la libertà) di Geert Wilders, volto noto della destra euroscettica è stato sorpassato a destra dal Fvd (Forum per la democrazia) guidato da Thierry Baudet, che cavalcando il malcontento anti-establishment potrebbe ottenere un risultato sorprendente alle europee.

LIBERTÀ E DEMOCRAZIA DIRETTA (SPD) - Il self-made man, che da netturbino nelle strade di Tokyo si è trasformato in un ricco uomo d’affari, il ceco-giapponese Tomio Okamura è un altro astro nascente dell’estrema destra europea. Il suo partito, l’Spd, è stato la rivelazione delle elezioni del 20-21 ottobre in Cechia, dove si è affermato come quarta forza politica del Paese, col 10,64%, e 22 seggi. A tenere a battesimo il lancio della sua campagna per le europee, a Praga, sono stati Le Pen e Wilders, mentre Salvini ha inviato un video di saluto.

ALTERNATIVE FUR DEUTSCHLAND (AFD) - Secondo il sondaggio di Fortsa per RTL/N-tv, anche il partito di ultradestra Afd è in lieve crescita, e passa dal 12,6% al 13%. All’inizio di aprile, il portavoce della formazione Jorg Meuthen, era a Milano per presentare il progetto dell’Alleanza europea delle nazioni e delle libertà, con Salvini.

DANSK FOLKPARTI - Terza forza del Paese, il Partito popolare danese ha già dato il suo appoggio al progetto della Lega. Il volto di punta nella lista per le europee è il giovane Peter Kofod, un ex insegnate delle elementari di 29 anni.

I VERI FINLANDESI - Anche la formazione di Olli Kotro, che alle elezioni del 14 aprile ha raccolto un risultato eclatante col 17,5%, ad un soffio dal partito vincitore i Social Democratici (17,7%), è salito sul Carroccio.

FREIHEITLICHE PARTEI OSTERREICHS (FPOE) - La formazione austriaca guidata da Heinz-Christian Strache, alleata di Salvini, e nella coalizione di governo a Vienna, punta la prua verso l’Eurocamera col vento in poppa.

EESTI KONSERVATIVE RAHVAERAKOND (EKRE) - E con la Lega c’è anche il partito estone di Mart Helme, appena entrato nel governo di Tallinn con 5 ministri. Ad aver aderito al progetto di Salvini anche SME RODINA, la formazione slovacca guidata dall’uomo d’affari Boris Kollar, ed il VLAMS BELANG: il movimento di destra sarà al test delle urne, in Belgio, proprio in concomitanza col voto europeo.

Tra gli altri partiti di destra europei anche i potenti partiti di governo polacco DIRITTO E GIUSTIZIA (PIS) e ungherese FIDESZ, guidati rispettivamente da Jarosław Kaczyński, e Viktor Orban.


di Massimo Ascolto