giovedì 21 febbraio 2019
Caro ministro, Lei che è persona perbene, preparata, un professore di lungo corso, perché, absit iniuria verbis, ha deciso di svalutarsi per raccontare cose alle quali lei per primo non può credere? Perché sia chiaro, se poco poco ci credesse, allora sì che sarebbe grave.
Insomma, delle due l’una, o i professori, e potrebbe starci pensando a Monti e alla Fornero, più stanno lontani dai governi e meglio è, oppure sono i campioni della celia. Per farla breve, ministro, lei sa bene che una manovra correttiva, a breve, sarà indispensabile, e negarlo non serve, anzi peggiora. Sia chiaro, noi comprendiamo tutto, i mercati, la fiducia, l’Europa e via dicendo, ma sappiamo anche come sa lei, che questi soggetti da quel dì che hanno capito come siamo messi. Insomma, “il mercato” non è mica sprovveduto, con il debito che abbiamo e tutte le vostre previsioni andate in palla cosa vuole che capiscano gli investitori, sanno bene che per crescere serviva altro.
Ministro, non c’è un indicatore che sia azzeccato, a partire dal Pil e dai dati sull’export, lo spread è troppo alto e tutte le variabili peggiorano, la legge finanziaria poi farà cappotto, cosa vuole che accada da qui a tre mesi? Si aprirà a dire poco un buco di miliardi, per noi vicino ai 10, e il tesoretto di 2 miliardi di cui lei parla sarà solo un po’ di cipria sulla cifra del totale.
Ecco perché , seppure con rispetto, le diciamo a che serve negare; insomma non vorrà mica seguire il Premier, altro professore, che annuncia al popolo un anno bellissimo pieno di leccornie, roba da non credere. Il fatto è che non doveva approvarsi questa finanziaria. Per avere una occasione di crescita e sviluppo bisognava imporsi, e caro ministro lei lo sa bene, ecco perché ci spiace sentire fanfaluche. Questa legge di stabilità la pagheremo cara, è solo una scriteriatezza che di espansivo porta lo sperpero e basta.
L’espansione, il deficit spending insomma, funziona solo se fa leva, moltiplicatore, se stimola l’intrapresa e la produzione di ricchezza, altrimenti è spreco di risorse e nulla più. Bene, anzi male, la manovra pentaleghista cosa produrrà di buono? Nulla, e lei lo sa, il reddito e quota 100 faranno danno, stimoleranno il regno dei furbetti e manderanno in pensione chi lavora, con un effetto di sostituzione in negativo. Per non parlare delle complicazioni, fattura elettronica in testa, e poi lo spionaggio fiscale, alla faccia del contribuente, le certificazioni, le tasse in più e i negozi chiusi la domenica. Insomma non scherziamo, andremo contro un treno. Ecco perché chiediamo, ministro, un po’ di chiarezza, sappiamo quanto si sia battuto per cambiare questo azzardo, ma oramai serve solo rimediare, inutile girarci intorno aspettando maggio e le elezioni europee, perché sarebbe tardi e peggio.
Insomma professor Tria, batta un colpo, altrimenti davvero sarà patrimoniale per tappare il buco, noi confidiamo in lei, però ci creda, l’economia l’abbiamo frequentata e assai, bisogna che intervenga. Adesso, altro che maggio per accontentare i pentaleghisti. Ministro, chi ha tempo non aspetti tempo, soprattutto non ne perda, perché in mezzo all’attesa c’è il Paese, tutti noi, e lei sa bene che l’Italia tutto può fare fuorché sciuparsi ancora appresso ai grillini e ai loro soci.
di Alfredo Mosca