Caso Diciotti, su Salvini oggi si esprime il popolo grillino

lunedì 18 febbraio 2019


La piattaforma Rousseau è andata in tilt. I troppi iscritti grillini connessi online l’hanno bloccata. Oggi dovranno dire la loro sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Visto l’interesse il M5s ha posticipato di un’ora la votazione (dalle 11 alle 20, invece che dalle 10 alle 19). Per votare è necessaria un’iscrizione di almeno sei mesi, con documento certificato. Sul “Blog delle Stelle” si legge che “la risposta chiesta agli iscritti a Rousseau per il voto è uguale a quella che sarà chiesta domani ai senatori della Giunta”. Intanto, Beppe Grillo, come un presidente di una squadra di calcio rinnova la fiducia all’allenatore. In questo caso, “piena fiducia in Di Maio”. Sul blog si trova un altro avviso: “la Giunta per le autorizzazioni sarà chiamata a decidere se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo. Questo è un caso senza precedenti”. E, soprattutto: “Mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale (tangenti, truffa, appalti)”.

Insomma, nella richiesta di voto è già contenuto il giudizio: “Non processabile”. I big pentastellati si sono pubblicamente espressi contro l’autorizzazione. Eppure, si sono registrate alcune importanti voci fuori dal coro. Virginia Raggi, Chiara Appendino e Filippo Nogarin, i tre sindaci pentastellati di Roma, Torino e Livorno hanno scritto al “Fatto Quotidiano” spiegando perché direbbero “No all’impunità per Matteo Salvini nel caso Diciotti”. Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vito Crimi, si tratta, in ogni caso, di un voto “non fondamentale”. Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha detto che voterà “dallo smartphone sulla piattaforma Rousseau. La mia scelta? Mi sento coimputato: partecipai insieme al governo alla decisione”.

Frattanto, l’interessato, Matteo Salvini, ostenta sicurezza. Mentre il suo storico sodale, l’ex premier Silvio Berlusconi, a “Mattino 5”, sulla rete ammiraglia di Mediaset ha detto che se fosse un elettore grillino si sentirebbe preso in giro. “Si tratta – ha dichiarato il leader di Forza Italia – semplicemente di un tentativo di scaricare sulla loro base la responsabilità della decisione e hanno lanciato sulla loro base degli avvertimenti ricattatori. Dicono attenzione perché se Salvini dovesse essere rinviato a giudizio cadrà il governo. È un ricatto evidente rivolto ai loro sostenitori e ai loro parlamentari. E credo che anche la Lega dovrebbe tener conto di questi atteggiamenti”. Ma, con buona pace del Cavaliere, il Carroccio, al momento, non ne tiene conto.


di Redazione