martedì 22 gennaio 2019
La Francia, in senso politico, non c’è mai piaciuta, tanto è vero che quando ieri sera, Casini ospite della Palombelli, ne ha parlato come un grande amica ed alleata, c’è venuto da ridere. La Francia, si sa, è alleata solo di se stessa, se stringe “amicizia” lo fa esclusivamente per tornaconto, è risaputo storicamente e atavicamente, chissà forse è ancora risentita per Giulio Cesare. Insomma senza tornare alla guerra degli Enrichi, a Napoleone, a Versailles 1919, la Francia ha sempre pensato nella sua politica, al “mors tua vita mea”, punto e basta. Con noi poi, esiste un elenco lungo di sgarbi ed approfittamenti, dalla Corsica strappata a Genova, a Nizza, ai tesori museali, alla dottrina Mitterand, fino al trattato di Caen sulle acque tirreniche, per non dire dei sorrisini di Sarkozy.
Insomma la Francia cura i suoi interessi e senza scrupoli, dunque la polemica sulla moneta delle ex colonie è inutile, perché è ovvio che ne tragga vantaggi, dalla sorta di signoraggio, al commercio, alle risorse naturali, agli investimenti delle multinazionali. Ecco perché i transalpini, in politica estera, soprattutto mediterranea, dettano legge e spregiudicatamente, sarà stato mica un caso la guerra a Gheddafi, proprio quando il colonnello aveva stretto bene con Berlusconi, un patto forte italo libico.
Sia chiaro dal suo punto di vista la Francia fa benissimo, si fa rispettare eccome, semmai la colpa è di chi non è capace di altrettanto, o lo fa male, ma nessuno ci venga a dire di amicizia spassionata perché sarebbe ipocrisia. Del resto basterebbe pensare a Ventimiglia, alla polizia armata oltreconfine, ai continui giudizi insolenti di Moscovici e di Macron, ai vertici con la Germania dai quali ci escludono, insomma se ne infischiano, altroché amici e cugini.
Oltretutto il vertice di queste ore di Aquisgrana, per rinforzare il patto del ‘63 fra De Gaulle e Adenauer, detto fra noi, puzza di bruciato per il futuro dell’euro. Insomma i francesi, politicamente ribadiamo, tutto sono fuorché altruisti, anzi sono egoisti, opportunisti, avidi, nazionalisti, a tratti spietati e la Germania lo sa bene, ecco perché vanno a braccetto. Basterebbe pensare a Versailles 1919, fu la Francia a voler vessare i tedeschi all’impossibile, fino a creare le condizioni per la seconda guerra mondiale, Keynes che capi tutto ci scrisse un libro,” le conseguenze economiche della pace”.
Tanto è vero che il trattato del ‘63 fra De Gaulle e Adenauer fu fatto proprio per sanare i rancori, stabilire un collegamento duraturo e fattivo fra i due paesi, infatti lo vediamo, pensano a loro e basta. Ecco perché viene da ridere a sentir dire di Francia amica, non è così, del resto in politica estera bisogna farsi rispettare e farlo bene, altrimenti si diventa marginali, sta tutta qui la nostra colpa degli ultimi governi.
Dovremmo battere i pugni con argomenti giusti, e non la sciocchezza della moneta in Africa, come fa Di Maio, dimostrando ancora una volta ignoranza e incapacità, ci sarebbe da dire e molto sulla Libia e sul petrolio, sul Medioriente, sugli scambi commerciali, sui patti riservati a due, intelligenti pauca. Solo così tratteremo alla pari, in Europa e nel mondo, altro che Di Maio e Di Battista, sapere è potere e vale ben di più che abbaiare alla luna come i grillini.
di Alfredo Mosca