mercoledì 19 dicembre 2018
L’accordo sulla manovra sembra, finalmente, raggiunto. Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria hanno inviato nella serata di ieri una lettera di impegni alla Commissione europea. La procedura d’infrazione dovrebbe essere scongiurata. L’attività del governo gialloverde dovrebbe tradursi ora in un maxi emendamento alla manovra. Si tratta di una delle condizioni poste dai commissari europei durante i colloqui riservati. Se la lettera verrà giudicata positivamente da Bruxelles, l’intesa sarà davvero raggiunta. Ma come si è arrivati ad un possibile accordo? Indubbiamente pesa la retromarcia del governo a proposito del possibile taglio di una decina di miliardi di spese in deficit dalla manovra 2019. Questa decisione consente al debito pubblico italiano di calare. In ogni caso, l’ultima parola tocca al Collegio dei commissari europei, che si riunirà oggi.
I retroscena raccontano un fatto singolare. Pare che Conte, dopo un’attesa snervante abbia deciso di chiamare direttamente Valdis Dombrovskis, il vicepresidente della Commissione europea, con delega all’euro. Il premier avrebbe detto al capo dei falchi Ue: “Ora basta, non tirate troppo la corda, o si rompe. Noi non cediamo più nulla, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo e potevamo, se ne faccia una ragione”. L’intesa quasi raggiunta ha generato ottimismo sui mercati. Lo spread, stamattina, è sceso di oltre dieci punti fino a quota 256. Il rendimento del decennale italiano scivola infatti al 2,83 per cento, ai minimi da circa tre mesi.
di Redazione