Salvini scavalca il governo e dialoga con le imprese

lunedì 10 dicembre 2018


Matteo Salvini studia da premier. Il leader leghista prova a ad avviare un nuovo dialogo con le imprese e delegittima, di fatto, il premier Giuseppe Conte, l’altro vicepremier Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Salvini incontra al Viminale, alla presenza del sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, quindici sigle rappresentative degli imprenditori. Partecipano Confindustria, Confcommercio, l’Alleanza delle cooperative, Confartigianato e Confapi.

Salvini cerca una legittimazione che le imprese non hanno concesso al premier e a Di Maio. “Sono state due ore positive – ha detto il ministro dell’Interno – con imprenditori e associazioni di categoria, incontro concreto, proficuo: inizia un percorso comune che parte dal lavoro, stop burocrazia, sviluppo infrastrutture per rilancio dell’economia e del Paese”.

Sono state affrontate due questioni calde che interessano molto gli imprenditori: la  Tav e l’impegno a dialogare con l’Unione europea per scongiurare la procedura d’infrazione. “Per la prima volta il governo ci ha ascoltati, ora aspettiamo i fatti”, ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. La recessione “è possibile e leggiamo in chiave positiva il fatto che il governo ne sia consapevole e ascolti le ragioni dello sviluppo e della crescita”, ha chiosato auspicando che “non si entri in procedura perché potrebbe comportare effetti negativi come un rientro forzato del debito”.

Secondo il vicepresidente vicario di Confcommercio, Lino Stoppani, “l’Italia ha bisogno di più crescita, più occupazione e, dunque, di più investimenti che vanno progressivamente riportati al livello pre-crisi del 3 per cento del Pil”. Per il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti non bisogna “cozzare contro l’Ue”. Il numero uno di Confcooperative, Maurizio Gardini ha detto che “non possiamo impiegare 20 anni per concludere un’opera pubblica”.


di Mino Tebaldi