Rai: resta il nodo Tg1, le nomine non prima di venerdì

mercoledì 24 ottobre 2018


Il pacchetto di nomine è pronto, ma manca la “bollinatura” sul nome che più conta, quello alla guida del Tg1. Tra Cinque Stelle e Lega, dopo la cena solo parzialmente risolutrice tra Luigi Di Maio, Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte, continua il braccio di ferro, anche se lo schema complessivo è delineato e la testata della rete ammiraglia è ormai deciso che andrà ai primi. Il nome scelto è quello di Giuseppina Paterniti, giornalista di lungo corso in Rai, vicedirettrice della Tgr e con un passato di corrispondente da Bruxelles, oltre che di autrice televisiva.

L’ad Fabrizio Salini ha già fatto le sue valutazioni professionali, è pronto a proporre la sua squadra e ritiene che il presidente Marcello Foa possa già procedere con la convocazione del consiglio di amministrazione. Convocazione che in giornata non è ancora arrivata. Se arriverà oggi, considerate le 48 ore di anticipo per regolamento, sarà per la giornata di venerdì. L’ostacolo è rappresentato dall’opposizione della Lega al nome della Paterniti. Salvini, pur d’accordo con la scelta di lasciare agli alleati il Tg1, chiede una figura diversa. I Cinque Stelle per il momento non demordono, considerano quella di Paterniti la scelta migliore e sottolineano che la Lega non ha titoli per condizionarla, avendo già potuto decidere la guida della testata più numerosa della Rai, la Tgr, che andrà ad Alessandro Casarin con l’affiancamento - novità di queste ultime ore - di un condirettore, sempre in quota Lega: Roberto Pacchetti, in forza alla sede di Milano. Le caselle della Tgr e del Giornale Radio, entrambe rette ad interim, da Casarin e da Roberto Pippan, sono considerate due emergenze dai Cinque Stelle: il giornalista in pole per quest’ultima testata è il caporedattore del Tg1, Giuseppe Carboni. Il suo nome, insieme a quelli di Alberto Matano e Franco Di Mare, circola anche come ipotesi secondaria al Tg1. Al Tg2 dovrebbe approdare Gennaro Sangiuliano, in quota Lega, che punta su Marcello Ciannamea per la direzione della prima rete.

Alla seconda arriverà Maria Pia Ammirati, gradita ai Cinque Stelle. Per Rainews si fa il nome di Simona Sala, mentre a Rai Parlamento andrebbe Antonio Preziosi, gradito a Forza Italia. A Rai Sport l’avrebbe spuntata Maurizio Losa su Jacopo Volpi. Non dovrebbero esserci, allo stato, avvicendamenti alla terza rete e al Tg3. Proprio per scongiurare ingerenze in un terreno storicamente della sinistra, il Pd, secondo i rumors che circolano nella maggioranza, starebbe alzando la voce contro la nomina di Marcello Foa. Il capogruppo in commissione di Vigilanza Rai, Davide Faraone, ha presentato una lettera formale al presidente Alberto Barachini, chiedendo un accesso agli atti con un controllo delle schede per l’elezione che i dem reputano illegittima. Barachini ha però già spiegato in ufficio di presidenza che tale controllo non è ammesso perché i segretari non hanno opposto la loro riserva al momento dell’elezione. Solo qualora il presidente della Camera, Roberto Fico, o del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, individuassero una procedura idonea si potrebbe aprire uno spiraglio per la verifica delle schede.


di Redazione