martedì 23 ottobre 2018
Il vertice serale sancisce la “pace armata” tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Grazie ad una cena. E ad un patto. Il “patto della tagliatella”. L’oste-mediatore è, naturalmente, il premier. Ma prima del pasto, a Palazzo Chigi va in scena un vertice delicato. Sono presenti, oltre a Conte, Salvini e Di Maio, anche i ministri Giovanni Tria e Danilo Toninelli. L’oggetto dell’incontro è la possibilità di ritoccare la manovra. Il ministro dell’Interno frena subito. “La bocciatura dell’Unione Europea – sostiene – è pressoché certa ma reddito di cittadinanza e quota 100 non cambiano”. A questo punto ci si domanda come reagire domani alla bocciatura dell’Ue. Secondo Tria, si sarebbe ripresentata la possibilità di “snellire” fin da subito il testo, senza eliminare le principali misure, ma scrivendole in modo tale da ridurne l’impatto sul tetto deficit-Pil.
Grazie ad un colpo d’ala all’ultima curva si potrebbero ridurre i provvedimenti come quota 100 e reddito di cittadinanza oppure rinviare. Nessuna modifica, dunque. Il vertice ristretto prosegue durante la cena del “patto della tagliatella”. Che dura oltre un’ora e mezza. Conte, naturalmente, ascolta le istanze di Salvini e Di Maio. Va sciolta l’acredine maturata dopo la polemica sul decreto fiscale “manipolato”.
Ma l’unico a parlare ai cronisti alla conclusione della cena è il leader leghista. “C’è un clima costruttivo – afferma – avanti compatti. Capita a tutti di arrabbiarsi quando uno si sente ingiustamente tirato in ballo ma l’incazzatura passa e non ho mai smesso di fidarmi di Conte e Di Maio”. L’inquilino del Viminale usa l’ironia. “A tavola non c’era alcuna manina”, chiosa. E aggiunge: “Ma vi pare che parliamo di articolo 9 quando si mangiano tagliatelle?”.
Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, il “patto” prevede un’accelerazione sulle nomine, dalla Consob ai servizi fino alla Rai, con Tg1 e RaiDue che saranno appannaggio dei pentastellati. Mentre, la direzione di Raiuno e quella del Tg2 dovrebbero andare in quota Lega.
di Redazione