Se Dio è il Popolo

lunedì 22 ottobre 2018


Il Popolo, i suoi dèi e i suoi demoni. Il vero problema è che questi ultimi, miti e leader, sono oggetti multiformi, cangianti e perlomeno bifronti dove la terra di nessuno tra Male e Bene è sempre troppo ampia e ambigua come un disegno di Escher dove il cigno nero genera quello bianco, e viceversa. Prendete i Dioscuri oggi al potere che mascherano dietro la loro alleanza per contratto un conflitto insanabile, per cui alla fine ne rimarrà uno solo. Costoro, in verità sono solo maschere che celano il vero volto dei loro creatori, Casaleggio Associati, da un lato, e l’antigermanismo alla Paolo Savona dall’altro, che mira a fare dell’Europa una nuova Lega delle Nazioni con una vera e propria Fed (Banca Centrale Usa) europea e una difesa comune per la blindatura dei confini esterni contro l’assalto delle attuali migrazioni epocali economiche africane e, soprattutto, per una saldatura socioeconomica e culturale tra Est e Ovest a favore dell’unificazione politica di quell’immensa area che va dalle Alpi agli Urali, in modo da creare un autentico contrappeso continentale, forte a sufficienza per contrastare il neo imperialismo economico di Cina e Usa. Fantapolitica? Dicevano i latini che basta saper leggere gli auspici.

Ma, possibile che i due modesti Dioscuri, “Giggino” e Matteo, siano strumenti consapevoli di quello che ci attende di qui a un decennio? Dicevo, appunto, che tutti noi siano semplici strumenti di un Destino collettivo comune che, certo, è un prodotto più o meno consapevole della promiscuità tra dei e miti, i quali generano imprevedibili ircocervi storici che nessuno avrebbe mai potuto concepire nella solitudine di un laboratorio, ma lo è ancora di più degli eventi esterni, come grandi calamità naturali, mutamento irreversibile del clima, desertificazione delle terre fertili, esaurimento delle materie prime come petrolio e acqua potabile. E saranno proprio questi eventi planetari esterni, incontrollabili dagli dei e miti umani, a spingere le aree più ricche del mondo, Usa, Cina e Europa (Russia inclusa), a battersi non solo a parole per garantirsi le sempre più scarse risorse disponibili volendo sostenere il benessere dei loro popoli. E limitandosi all’oggi, che cosa sta accadendo attorno a noi? Tra pochi mesi saremo al default, o ce la saremo cavata all’italiana maniera? Che cosa accadrà quando il Giallo si separerà traumaticamente dal Verde?

La cosa più probabile, a medio termine, della prevedibile implosione dell’alleanza strumentale tra Lega e M5S sarà l’avverarsi di una drammatica frattura Nord-Sud, che potrebbe lasciare il Meridione in balia di se stesso e delle sue sole forze, per recuperare una oggi impossibile parità con il Nord sviluppato. Che cosa accadrebbe se l’Italia si dividesse in due? Dal punto di vista dell’interesse strategico geopolitico, la Sicilia sarebbe ben più importante per Usa, Cina e Russia delle altre regioni del Nord, che da subito transiterebbero nell’area di gravitazione della mai così rimpianta Mitteleuropa. Per di più, un Sud realmente indipendente nella sua potestà statuale, potrebbe dichiarare il condono tombale per migliaia di miliardi di capitali di dubbia provenienza collocati nei paradisi fiscali esteri, con conseguenze oggi inimmaginabili ai fini del loro impiego interno per lo sviluppo delle regioni meridionali. Tanto più che, meglio non dimenticarselo mai, le mafie sono in realtà delle Agenzie della “protezione”, che hanno il controllo totale sulle comunità locali e sugli appalti pubblici da cui traggono il loro maggiore benessere, oltre ai soliti traffici illeciti. Certo, sono solo ipotesi. Ma…


di Maurizio Guaitoli