mercoledì 26 settembre 2018
Un piccolo giallo si consuma tra Palazzo Chigi e il Quirinale. Dove è finito il decreto sulla ricostruzione del Ponte Morandi? Per il ministero del Tesoro il testo del provvedimento, atteso con ansia dai genovesi, è approdato al ministero del Tesoro del tutto privo di coperture — con i puntini di sospensione al posto delle cifre — e la Ragioneria generale dello Stato ha dovuto lavorare duro per colmare gli omissis.
Ma nella serata di ieri il governo contrattacca. Nero per il ritardo e determinato a respingere ogni responsabilità del governo, Giuseppe Conte va allo scontro con i tecnici del Mef, lasciando che il caso esploda.
Le notizie di presunte carenze di coperture finanziarie sul decreto emergenze “non corrispondono al vero”, fa sapere. E rivela che i soldi per ricostruire il ponte e aiutare famiglie e imprese sarebbero all’improvviso saltati fuori.
Come? Gli interventi in conto capitale sono integralmente finanziati, quelli di parte corrente lo sono per il 2018 e, in parte, per gli anni successivi. I soldi dunque sono stati trovati solo in parte: le spese restanti saranno coperte nella prossima legge di Bilancio, che però copre solo i provvedimenti che entreranno in vigore il 1° gennaio 2019.
Le opposizioni attaccano. E per il futuro dei genovesi tanto è ancora da fare.
di Redazione