martedì 7 agosto 2018
Giuseppe Conte visita i feriti. Dopo l’esplosione del tir sul raccordo di Bologna che ha provocato un morto, il premier ha incontrato due dei feriti più gravi all’ospedale di Cesena. Si tratta di un poliziotto 31enne, gravemente ustionato e un ragazzo bulgaro 17enne. Subito dopo, il capo del governo ha sorvolato in elicottero il luogo dell’incidente sull’autostrada. Poi è arrivato all’ospedale Maggiore per una visita ai ricoverati a Bologna. L’apocalisse si è consumata ieri pomeriggio, quando un’autocisterna è esplosa nel raccordo autostradale all’altezza di Borgo Panigale dopo un tamponamento. I feriti sono un centinaio. Frattanto, si è accertato che la vittima è una sola. E non due, come inizialmente ipotizzato. Si tratta dell’autista del tir, il 42enne vicentino Andrea Anzolin. Lavorava per un’impresa distribuzione di carburante della provincia di Vicenza ed era un autista esperto. L’esplosione ha provocato una voragine nel tratto dell’autostrada e della tangenziale. Sono state riaperte stamattina a Borgo Panigale una carreggiata della A14, con doppio senso di marcia e la direzione Sud della tangenziale.
Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, su Twitter: “Dopo la tragedia, è una prima risposta, importante anche se parziale, per rendere più fluido il traffico. Ora tutta la verità sul gravissimo incidente”. Sono state riaperte a Borgo Panigale una carreggiata della A14 con doppio senso di marcia e la direzione Sud della tangenziale. Gli ingegneri di Autostrade per l’Italia hanno lavorato per tutta la notte. Oltre al crollo si lotta anche con il clima torrido. Il sindaco di Bologna Virginio Merola ha detto che “la città saprà reagire”. Secondo Torninelli, “esistono già norme specifiche, abbastanza aggiornate, riguardanti il trasporto su strada di merci pericolose, anche profilate in base alla tipologia di materiale. Verificherò, comunque, se le regole siano state rispettate. In ogni caso, sono necessari degli investimenti per migliorare i nostri tracciati viari. Serve più tecnologia, per esempio in relazione alla guida assistita”.
di Redazione