Il ministro della fantascienza

mercoledì 1 agosto 2018


“Non siamo contro la Tav in generale, ma il punto è la Torino-Lione che dovrebbe portare le merci da Torino a Lione. Questo tunnel è stato progettato trent’anni fa mentre oggi ci sono nuove tecnologie, c’è la stampa in 3D”.

Ad esprimere una tale, stupefacente presa di posizione non è l’immaginario comandate Kirk della nave stellare USS Enterprise, dotata di un avveniristico sistema di teletrasporto, bensì il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Eppure, al pari della popolarissima Star Trek, serie televisiva nata nel 1966, nei confronti di una infrastruttura fondamentale per l’interscambio tra l’Italia e il resto d’Europa, il capo politico dei grillini, nel tentare quanto meno di rallentare l’opera, chiede ai suoi elettori di riferimento di compiere uno sforzo di fantasia analogo a quello che caratterizza gli appassionati di fantascienza. Solo che in questo caso l’idea di sostituire la complessità di un colossale cantiere ferroviario finalizzato a perforare le Alpi con le stampanti 3D, con tutto il bene che si può pensare di tale tecnologia, appare un tantino azzardato.

Ed è qui che probabilmente al grande Giggino ’o webmaster saranno tornate in mente le straordinarie avventure del capitano Kirk, del vulcaniano Spock e degli altri membri della nave spaziale Enterprise mentre, proprio in virtù del teletrasporto, si muovevano da una galassia all’altra e da un’epoca storica all’altra. In questo senso, in rapporto alla smisurata dimensione dell’universo, cosa volete che sia un banale collegamento su obsolete rotaie di appena 235 chilometri, qual è la distanza prevista per collegare Torino con Lione. Si tratta di una tale quisquilia che, a ben pensarci, si potrebbe risolvere nel più ecologico dei modi, così da non scontentare gli elettori No Tav pentastellati. Basterebbe utilizzare le migliaia di asini volanti, caricando sul loro groppone le merci, che pullulano nei cieli grillini per risolvere magicamente il problema. Nessun tunnel, nessun problema, parafrasando un noto dittatore sovietico con i baffoni.

D’altro canto, se il cambiamento si estrinseca mandando al governo un’impressionante schiera di arroganti dilettanti allo sbaraglio, chiaramente inclini ad affrontare la complessità dei problemi con l’ausilio del “Manuale delle giovani marmotte”, ciò appare come una sua disastrosa quanto inevitabile conseguenza. Abbiamo voluto un vulcaniano a 3D nella stanza dei bottoni? Ebbene, ora ce lo teniamo con l’intero carico di scemenze che egli si porta dietro. Tutto si tiene in questa incredibile Repubblica delle banane.


di Claudio Romiti