Rai, la nomina di Foa appesa a un filo

lunedì 30 luglio 2018


Conti alla mano Marcello Foa non dovrebbe mai diventare presidente della Rai. Intanto la polemica politica infiamma i rapporti in quel che resta nel centrodestra. Gli ambasciatori sono al lavoro su come evitare lo scontro frontale tra Lega e Forza Italia in commissione Vigilanza Rai che dopodomani dovrebbe eleggere il presidente di viale Mazzini.

Pontieri sfiduciati di fronte al muro alzato da Matteo Salvini che tiene duro sul nome di Foa. Non risponde alle telefonate in arrivo a Milano Marittima, dove si trova in vacanza con il figlio, e non telefona a Silvio Berlusconi.

“Non voglio parlare di Rai”, avrebbe detto a chi lo sollecita a prendere un’iniziativa per evitare il peggio, cioè che il nome di Foa venga cancellato. Lui è convinto che il Cavaliere non si spingerà a tanto, ad allearsi con il Pd: se questo dovesse accadere Salvini minaccia di far saltare le alleanze di centrodestra presenti e future.

Intanto la Lega tiene il punto su Foa. E su Matteo Salvini si scarica l’ira di Berlusconi. A descrivere lo stato d’animo del Cavaliere sono in molti dentro Forza Italia. Il cuore del ragionamento dell’ex premier, si racconta, sarebbe racchiuso in un concetto base: questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso nei rapporti con il Carroccio e un ulteriore cedimento di Forza Italia mostrerebbe solo debolezza.

Da qui il possibile rilancio bocciando con il voto Foa in commissione vigilanza e chiedendo subito il confronto con il leader della Lega su un altro nome che possa essere espressione di tutto il centrodestra. Per poi riprendere il filo della trattativa a più ampio spettro sulle nomine.

Una possibilità che non esclude però una rottura definitiva, ragiona chi ha avuto modo di sentire il Cav nelle ultime ore, partendo dal presupposto che il governo potrebbe avere una vita breve e caotica. Una convinzione che accomuna Fi al Pd (in molti parlano di un rinnovato patto del Nazareno) che analizzano, criticandole duramente, le mosse dell’esecutivo sia sui temi economici, come il decreto dignità, sia sulla delicata questione delle infrastrutture, dalla Tav all’Ilva.


di Redazione